Ruud Gullit a tutto campo a “Tempi Supplementari”, la trasmissione di storia dello sport in onda nel week end su Radio Cusano Campus. L’ex campione olandese ha raccontato anche un aneddoto che pochi conoscono, il suo emozionante incontro con Nelson Mandela: “Dopo aver dedicato a Mandela il Pallone d’Oro che vinsi nel 1987, quando lui uscì di prigione e divenne presidente, mi invitò in Sudafrica per conoscermi di persona e nominarmi cavaliere del Sudafrica con tanto di medaglia. Mi disse: ‘Caro Gullit, voglio premiarti perchè adesso che sono diventato presidente ho tanti amici, tutti mi vogliono conoscere, ma quando ero in prigione tu eri uno dei pochi amici che avevo in tutto il mondo’. Per me fu un’emozione unica perchè Mandela era unico, carismatico, speciale. Mandela è stato un eroe, perchè solo un eroe può fare quello che ha fatto lui”.
“Ho smesso di fare l’allenatore per stare con mio figlio”. Gullit, nell’intervista rilasciata alla Radio dell’Università Niccolò Cusano, ha spiegato anche perchè decise di interrompere la sua carriera di allenatore: “Non ho proseguito la carriera di allenatore per dedicarmi a mio figlio che ancora vive con me; per lui sono stato e sono padre e madre allo stesso tempo; certo, non potrò mai sostituire la madre però ho dovuto farlo. Quindi ho preso la decisione di stare con lui: se avessi continuato a fare l’allenatore non avrei potuto dedicarmi a mio figlio. Ma io volevo e dovevo star vicino a lui come padre. E così l’ho fatto felice e adesso che è più grande è lui a dirmi ‘papà quando riprendi a fare l’allenatore’? Non è stato facile fare bene il genitore, perchè non è facile fare il genitore. Io ho fatto di tutto per essere un buon padre, credo di esserci riuscito”.
“Roma è meravigliosa”. Il Pallone d’Oro 1987 ha parlato poi del suo rapporto con Roma: “Per me è stato sempre un piacere venire a Roma: è una città bellissima dove ho tanti amici. E nella bella città di Roma -ha detto Gullit- sono stato anche per la prima operazione al ginocchio. L’Olimpico è bello, affascinante e tutt’ora ho un bel ricordo delle partite giocate nello stadio della Roma, ma un Club come la Roma oggi ha assolutamente bisogno di uno stadio nuovo, tutto suo, uno stadio di proprietà, uno stadio senza pista di atletica, che si veda bene la partita, con gli spalti più vicini al campo di gioco. Purtroppo gli stadi italiani sono vecchi, scomodi e di conseguenza vuoti. Quando oggi vedo la Roma che ha un pubblico magnifico, giocare in uno stadio quasi vuoto, provo tristezza. Quando giocavo io all’Olimpico venivano a fare il tifo per i giallorossi in 80 mila. Mi da veramente fastidio vedere l’Olimpico così vuoto oggi. Il calcio italiano se vuole crescere deve ripartire da stadi nuovi, quelli esistenti sono troppo vecchi. Comunque, la Roma oggi ha proprio una bella squadra e può lottare per lo scudetto fino all’ultimo. Deve fare però un salto di qualità perchè ha sempre la possibilità di essere lì al vertice, ma, poi alla fine le manca sempre qualcosa per alzare un trofeo”.
“La Juve come il mio super Milan”. Ruud Gullit inoltre nell’intervista rilasciata a Radio Cusano Campus, ha detto la sua sulla Juventus rullo compressore vincitrice di 5 scudetti di fila: “Questa Juve ricorda un po’ il mio Milan degli ‘Invincibili’. Io ho visto anche la finale di Champions che i bianconeri hanno perso contro il Barcellona e dove furono molto sfortunati. La Juventus ha i mezzi per vincere anche in Europa”.
Gullit sul futuro del Milan. L’olandese infine si è soffermato sull’imminente closing rossonero per la cessione del club: “Il Milan del mio ex presidente Berlusconi ceduto ai cinesi? Io sono sicuro che Berlusconi non darà il Milan a gente che non è capace di tenere il club rossonero ad alti livelli, perchè Berlusconi fa sempre il meglio per il Milan”.