La notizia era nell’aria da tempo: oggi è arrivata. Il sindaco di Roma Virginia Raggi è indagata nell’inchiesta per la nomina a capo del Dipartimento Turismo del Campidoglio di Renato Marra, il fratello di Raffaele, cioè l’ex capo del Personale del Comune, poi arrestato. Nomina che successivamente è stata revocata dall’amministrazione capitolina. Il fascicolo d’indagine è coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Abuso di ufficio e falso in atto pubblico: queste le ipotesi di reato. L’interrogatorio del sindaco di Roma è previsto per la prossima settimana.
L’annuncio della Raggi su Facebook. Il sindaco di Roma sul social network scrive: “Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle. Sono molto serena, ho completa fiducia nella magistratura, come sempre. Siamo pronti a dare ogni chiarimento”.
La posizione del Movimento 5 Stelle. Il capogruppo dei grillini in Campidoglio Paolo Ferrara ha commentato la notizia in aula Giulio Cesare dicendo: “Come abbiamo appreso la notizia della sindaca che ha ricevuto un invito a comparire dalla Procura? Con serenità. Siamo coscienti che tutto verrà chiarito. Non c’è alcun dubbio sull’operato della sindaca, la maggioranza va avanti ancora più convinta”.
Il nuovo codice di comportamento dei Cinque Stelle. Il codice votato online lo scorso 3 gennaio, oltre a segnare una svolta verso posizioni più flessibili del Movimento, stabilisce che la ricezione, da parte del portavoce, di “informazioni di garanzia” o di “avviso di conclusione delle indagini”, non comporta alcuna automatica valutazione di gravità.
Indagato anche Raffaele Marra. Successivamente si è appreso che anche Raffaele Marra è indagato in concorso per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulla nomina del fratello Renato, che coinvolge Virginia Raggi. Tra le carte dell’inchiesta: alcune chat tra i fratelli Marra e la conversazione tratta da Telegram in cui la Raggi si lamenta con Raffaele per non aver saputo dell’aumento di stipendio del fratello. Le chat erano presenti nell’indagine che ha portato il 16 dicembre scorso all’arresto del dirigente per corruzione.
Matteo Renzi garantista. Il segretario del Pd scrive su Facebook: “La nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini siano innocenti fino a sentenza passata in giudicato. E questo vale per tutti, a qualunque partito appartengano. Invito dunque tutto il Pd a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. La Raggi faccia il suo lavoro, al quale i cittadini di Roma l’hanno chiamata e mostri quel che vale, se ne è capace. lo so, lo so: qualcuno di voi adesso mi dirà che i cinque stelle usano due pesi e due misure e il loro atteggiamento è ingiusto e contraddittorio. Ok, vero, avete ragione. Ma questo cosa cambia? se loro sbagliano, dobbiamo sbagliare anche noi? Dimostriamo che siamo davvero diversi. Non cerchiamo scorciatoie giudiziarie, non cediamo all’odio per l’avversario, non attacchiamo Virginia Raggi oggi. Ha avuto un avviso di garanzia? Ok, auguriamoci che sia innocente. Per lei, per Roma, per chi crede nella politica”.