La testimonianza di Claudia, nome di fantasia, a Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG: “Per quasi due anni sono stata l’amante di un prete. A letto era una bomba, tra le lenzuola era davvero bravissimo. Ma era un vero e proprio predatore sessuale, che cercava donne in difficoltà psicologica come ero io quando ci siamo conosciuti e che poi piano piano riusciva a plagiare”.
Claudia, amante di un prete per quasi due anni, ricorda tutto alla perfezione: “La mia relazione con questo sacerdote, durata più o meno un anno e mezzo, inizia perché io ero in crisi profonda a causa della fine del mio matrimonio. Ero sprofondata in una depressione da cui non riuscivo ad uscire. Ho conosciuto questo sacerdote, giovane, che all’inizio mi ha aiutato dal punto di vista spirituale e mi è stato molto vicino, nel senso più puro del termine. Presto, però, ha cominciato a rivelare un interesse fisico verso di me. Quando andavo a trovarlo nel suo studio ha iniziato a chiedermi degli abbracci, che all’inizio erano fraterni ma che presto sono diventati più profondi e più intimi che poi sono diventati dei veri e propri rapporti sessuali, prima parziali, poi completi”.
Questo prete a letto era bravissimo. Ma Claudia si è accorta tardi che si trovava davanti a un vero e proprio predatore sessuale: “Questo sacerdote in quel momento era un punto di riferimento nella mia vita. Mi chiamava ogni giorno, voleva sapere come stavo, mi consigliava. Io non sono giustificabile, però lui doveva fare la parte della persona presente a se stessa. Io stavo male, ero depressa, ero in fondo a un tunnel. Attraversavo un momento di estrema difficoltà. Avrei dovuto capire che c’era qualcosa che non quadrava dal fatto che lui a letto fosse molto molto abile. A letto era una vera e propria bomba. In quel momento non avevo dato peso alla cosa, lui era l’unica persona che mi stava vicino, avrei dovuto chiedermi come facesse un sacerdote ad essere così bravo a letto. Dopo sono venuta a sapere che lui ha avuto numerose storie, con numerose donne, tutte usando le stesse modalità. Lui prendeva donne fragili, in momenti di estrema crisi. Io sono andata anche da un suo superiore a raccontare la nostra storia: il parroco mi ha intimato però di non dire niente a nessuno, perché altrimenti avrei fatto un danno all’intera comunità”.
Claudia ha sofferto moltissimo: “Essere la donna di un prete comporta una grande sofferenza. E’ come stare con un uomo sposato. Lui spesso mi diceva che era di tutti e di nessuno. Per fare sesso spesso veniva a trovarmi a casa mia, spesso andavo nel suo studio. Ci vedevamo due volte a settimana, in lui c’era una clamorosa abilità sessuale. Questa cosa avrebbe dovuto farmi riflettere e farmi capire che un prete ha fatto voto di celibato, non di castità”.
Quando ha trovato un’altra preda, racconta Claudia, il sacerdote l’ha lasciata: “Mi ha lasciando dicendomi che si stava innamorando di me. Lui approfitta della sua posizione per andare a caccia di ragazze in momenti particolarmente difficili e complicati della loro vita. Sono venuta a sapere che ha fatto la stessa cosa anche con una mia amica. L’abito che indossa regala un fascino che è pericoloso se usato nel modo sbagliato. Io ero già con un piede nella fossa, un comportamento del genere avrebbe potuto distruggermi. Se non fossi stata forte come sono, probabilmente mi sarei suicidata. Io avevo trentadue anni, lui ne aveva ventinove. Ora fa ancora il prete. Sempre nella stessa parrocchia. Attenzione: le donne dei preti sono molte. Molte più di quanto si possa pensare”.
Mi consolo leggendo che non sono stata la sola. E mi schifo quando dalla cursori dicono che racconti favole e ti dicono che è meglio stare zitta. Non hanno nulla di diverso dalla mafia. E ora sanno che esce da più di dieci anni con la sacrestana di un altra Chiesa. Lo sanno. Hanno le prove. Sanno che loro due mi hanno devastata. Offesa. Riscattata. Ma bisogna state zitte!?!? Ho un serpente nell anima. E nessuno sa togliermelo. Non so che dire più. Ma soprattutto non ho piu fiducia nella giustizia. Ho paura e panico ad uscire di casa. Mi dedtabilizza solo il pensiero di incrociare loro per strada. Loro e chi mette tutto a tacere. È giusto tutto questo?
Ciao Penelope. Si ti va di parlare della tua storia, scrivimi a [email protected]