Non finisce l’emergenza del centro Italia. Il terremoto è un’immanente pericolo di cui nessuno sa con precisione ed i soccorsi sono attivi ma sempre complessi. Ne parla Stefano Esposito, Senatore del Pd, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto il politico ai microfoni dell’emittente della radio dell’ateneo.

Come sta messo il centro Italia? In emergenza. Circa la gestione di questi giorni difficili e dell’operato più in generale dei soccorsi si esprime il Senatore del PD Stefano Esposito. Ecco cos’ha detto in diretta su Radio Cusano Campus:

Riguardo la gestione dell’emergenza terremoto e maltempo: “Quando si è di fronte ad un’emergenza del genere, avere poche figure con poteri netti per accorciare i tempi è un fatto positivo. Segnalo però che i poteri, le deroghe e le possibilità per fare in fretta le possibilità ci sono già. Ho sentito in questi giorni fare molti paragoni con l’era Bertolaso che è stata un’era che ha avuto punti di eccellenza, ma anche molti di opacità, che hanno determinato che di fronte all’emergenza si davano deroghe al codice degli appalti. Noi abbiamo riscritto il codice degli appalti meno di un anno fa e abbiamo, facendo tesoro dell’esperienza Bertolaso, codificato nell’articolo 163 del codice degli appalti quello che bisogna fare in caso di emergenza. E in caso di emergenza si opera in emergenza, senza la necessità di gare di appalto. Si opera attraverso la responsabilità delle strutture dello Stato preposta all’emergenza, con una relazione finale all’Anac al termine dei lavori”.

Sull’appalto delle casette: “La protezione civile l’appalto per le casette l’ha fatto nel 2014, quando il terremoto non c’era. Il vero problema è che per fare questi lavori pare che alcune delle regioni incaricate, per realizzare le urbanizzazioni che dovrebbero consentire poi di installare le casette, abbiano fatto una gara. Una totale follia, in contrasto con quelle che erano state le indicazioni di Curcio a settembre. Non era necessario fare le gare. Il responsabile avrebbe potuto tranquillamente fare un affidamento diretto, velocizzando i termini e risparmiando anche. Non credo che non conoscano le leggi, io penso che i dirigenti incaricati di fare questa procedura, da un lato abbiano interpretato la fornitura delle casette non più come emergenza ma come ricostruzione, perché non vogliono prendersi responsabilità, vogliono pararsi il di dietro. Però lo fanno sulla pelle di persone che stanno soffrendo. Questo è un paese che ha perso il senso di assumersi le responsabilità”.

Circa l’errore di delegare le regioni: “Ieri dopo aver sentito Gentiloni da Fazio gli ho scritto un messaggio per dirgli: ‘guarda che già oggi ci sono poteri per l’emergenza’. E’ sufficiente che la burocrazia regionale e comunale segua la legge, non c’è molto altro da fare. Io sono pronto a sfidare chiunque su questo argomento. Forse c’è un errore è quello di aver delegato le regioni allo svolgimento di alcune attività. Curcio ha operato perfettamente, ha scritto un’ordinanza in cui invitava ad applicare articolo 163 codice appalti che non prevede gare. Però non è stato fatto. C’è qualcuno che vuole mangiarsi la nutella e dire che non l’ha fatto. Se faccio il dirigente di una regione chiamo una ditta e mi assumo la responsabilità invece di fare la gara d’appalto, anzichè cercare di aggirare le regole dicendo mi sto occupando di ricostruzione e non emergenza. Hanno fatto una violazione per eccesso cautela che però pesa sulla collettività sui terremotati. Hanno paura di chiamare direttamente le aziende”.