Galeotta fu una dimostrazione di come si preparano le mozzarelle ad alcuni turisti russi. Un incontro che gli ha aperto le porte della Siberia. E’ l’incredibile storia di Marco Garando, 35 anni, proprietario del “Caseificio Pepe 1924” a Costigliole, nell’Astigiano, che insegna a fare mozzarelle, burrate, stracciatella nella capitale siberiana, Novosibirsk. All’inizio è stato complicato, visti il clima, la difficoltà della lingua, il latte diverso da quello italiano con pochi elementi nutritivi, gli allevamenti che nulla hanno a che vedere con i nostri. Marco ha risposto così al divieto dell’importazione di prodotti alimentari che arrivano dall’Italia imposto dal leader russo Putin per reagire alle sanzioni dell’Unione Europea. Marco ha raccontato la sua storia a “Il mattino ha la cultura in bocca”, condotto da Emanuela Valente.
Come ha preso il via il progetto di aprire un caseificio Pepe in Siberia?
L’idea è venuta un signore russo che a Novosibirsk possiede una grande catena alimentare di prestigio. Non potendo importare le mozzarelle dall’Italia ha deciso di produrle in loco e mi ha coinvolto.
E sei volato in Siberia.
Abbiamo progettato un piccolo laboratorio caseario e due anni fa dalla teoria siamo passati alla pratica. E’ stata dura inizialmente perché le materie prime sono diverse da quelle italiane, così come il sistema di allevamento, il latte, il clima. Pensate che quando sono arrivato nel gennaio del 2015 faceva -40-50 gradi.
Come sei riuscito a produrre un prodotto di qualità?
Dopo tanti tentativi e tanto impegno. Anche io mi sono messo in gioco, ho dovuto rivedere le mie conoscenze in materia di produzione casearia in base al latte che avevo a disposizione. Ho visitato le stalle, scegliere i fornitori, parlare con gli allevatori. Dopo qualche giorno abbiamo iniziato a produrre mozzarelle, burrate, stracciatella, primo sale e man mano li abbiamo migliorati. Il prodotto ora è di buona qualità.
Ascolta l’intervista https://www.tag24.it/wp-content/uploads/2017/01/INTV-GARANDO-MOZZARELLA.mp3