O lo ami o lo odi. Francesco Tricarico è un grande artista e in quanto tale divide. Complice una scrittura diretta che non si auto-impone filtri e che passa anche nelle sue interviste. Ospite del programma del cantautore Bussoletti “Lingue a Sonagli”, è tornato, dopo tanti anni, sulla discussione che ebbe con Piero Chiambretti anni fa al Festival di Sanremo. L’occasione è stata buona per affrontare anche altri temi. Ecco i passaggi più importanti della diretta su Radio Cusano Campus.
Pochi istanti prima di cantare dal vivo sul palco dell’Ariston Tricarico ebbe una querelle con Piero Chiambretti. La sentirono tutti perché i due erano microfonati. Ci torna sopra a distanza di anni ai microfoni di Radio Cusano Campus dove ha anche parlato di altro:
Sullo “stronzo” a Chiambretti a Sanremo : “Se mi è costata quella mia uscita? Più che altro mi è dispiaciuto, potevo non dirlo. Piero Chiambretti faceva il suo, era la sua comicità, ma io non l’avevo capita perchè in quegli anni ero sempre troppo arrabbiato e bastava poco per farmi esplodere”.
Sul suo periodo nero: “Ho avuto paura per un anno intero. La vita mi aveva travolto e non riuscivo più a scrivere. È stato un monento di buio in cui la quotidianità aveva preso il sopravvento sui miei sogni e poi a gennaio dell’anno scorso mi sono dato un ultimatum per non morire e tutto è ripartito”
Sul ruolo della musica in Italia: “Mi auguro che la musica ci salvi. È sempre stata poesia che serviva per uscire dalla realtà, ora invece si racconta della strada più becera e la cosa mi raggela. Forse sono uomo d’altri tempi e mi importa della musica che deve tornare ad elevare e a interpretare la realtà, non a raccontarla perchè la vedo già coi miei occhi”
Sull’UniCusano Fondi: “Io consiglio tanto lavoro e tanto allenamento. I risultati arrivano prima dalla perseveranza che dal talento e quindi mettetevi sotto per arrivare in Champions League. Poi, quando i ragazzi dell’università ci riusciranno, scriveró l’inno della squadra insieme a Bussoletti. Io ci credo”
