Che la stampa cartacea non se la passi bene in Italia non è una novità. Ora lo sanno sulla loro pelle anche i giornalisti dell’Unità che vivo una crisi che non sembra dare buoni segnali. Ecco l’opinione in merito di Andrea Romano, deputato del Pd e condirettore de L’Unità, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Di seguito i passaggi chiave dell’intervista sull’emittente dell’ateneo.
Andrea Romano, deputato del Pd e condirettore de L’Unità, non ama nascondersi dietro ad un dito. Ecco perché, su Radio Cusano Campus, ha detto la sua sulla crisi del quotidiano che rischia di far chiudere i battenti allo storico giornale. Ecco quel che ha detto a Radio Cusano Campus:
In merito alla crisi de L’Unità: “Il Pd ha ribadito la totale disponibilità a fare la propria parte in una situazione economica molto difficile, nella ricapitalizzazione della società. Ora tocca al gruppo Pissina fare la propria parte. Ieri purtroppo è arrivata questa decisione unilaterale sui licenziamenti. I Pessina stanno valutando il da farsi, certo i segnali non sono molto incoraggianti. Comprendo le ragioni aziendali, però l’Unità non è un autobus su cui si sale quando si vuole e si scende quando le cose non vanno bene. In un contesto in cui i giornali cartacei e soprattutto quelli politici fanno fatica. Si tratta di capire, in questi 15 giorni prima dell’assemblea dei soci, bisogna capire cosa faranno i Pessina. Il Pd ha sempre fatto il proprio dovere. I giornali hanno bisogno di una compagine aziendale solida. Naturalmente noi del pd siamo a fianco dei giornalisti della redazione che sono particolarmente minacciati dalla prospettiva dell’interruzione delle pubblicazioni, si tratta di circa 30 giornalisti.
Sui Pessina: “Spero che i Pessina accompagnino questo processo di ristrutturazione nello stesso modo in cui decisero di investire ne L’Unità quando il PD decise di riaprirlo”
Sul fatto che Staino dice di sentirsi abbandonato dal Pd: “Staino ha un carattere particolare. E’ un’icona della sinistra. Ritengo che il Pd e il segretario Renzi stiano facendo tutto il possibile. Non siamo più nell’epoca in cui tutti andavano a comprare il giornale del proprio partito. E’ sempre più facile fare un giornale d’opposizione piuttosto che un giornale di una forza politica al governo. I giornali funzionano tantissimo quando hanno tanti nemici. Con Renzi non abbiamo un rapporto perverso, noi siamo il giornale del Pd. Il compito di un giornale di una forza politica responsabile è anche quello di accompagnare il lavoro di una forza di governo, però ci sono dei limiti strutturali per i giornali politici”.