Ci sono riforme del lavoro e riforme di lavoro. Non sono tutte uguali e rivendica queste sacrosante differenze il Senatore Maurizio Sacconi, già Ministro del lavoro, durante il suo intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Non ne esce benissimo la Fornero ma lasciamo spiegarlo per bene alle parole del politico. Ecco cos’ha detto all’emittente dell’ateneo.

Maurizio Sacconi non è un Senatore qualsiasi. E’ stato Ministro del lavoro ed è stato soprattutto protagonista di alcune discusse riforme sul tema. Ecco quello che pensa lui sulla riforma Fornero e non solo. Di seguito i passaggi più caldi della diretta:

Sulle pensioni: “Accusarono il governo Berlusconi per lo scalone. La riforma Fornero allora più che uno scalone, ha organizzato un precipizio improvviso. La realtà si vendica. Non è un caso che poi la riforma Fornero sia stata negata, contraddetta e violentata da vari atti dei successivi governi. Era una legge inumana, non ha tenuto conto delle persone in carne ed ossa. Era una riforma ideologica che ha affrontato il tema in astratto. Io interverrei su questa legge per estendere regole flessibili a tutti. I mercati del lavoro inclusivi e flessibili funzionano sia per gli anziani che per i giovani, non li mettono in conflitto tra loro. I cattivi mercati tendono invece a penalizzare sia anziani che giovani. Si rifletta però anche sulla debolezza di molti giovani per quanto riguarda le competenze, per colpa del nostro sistema educativo”.

Sul Jobs act. “La legge Biagi ha fatto crescere l’occupazione senza spendere un euro. Ha fatto di più quella legge senza spendere un euro che non il jobs act che è costato 20 miliardi di incentivi. Non ho mai condiviso la politica degli incentivi soprattutto quando sono esagerati perchè producono fiammate che poi si riassorbono. Si parla tanto male dei voucher, ma non dei tirocini. Ovviamente meglio un posto di lavoro strutturato che il voucher, ma almeno col voucher ti pagano i contributi previdenziali. Abuso voucher? Più che abuso ci possono essere patologie. Con la tracciabilità gli abusi non sono più possibili. Io mi preoccupo di dove i voucher non ci sono più che preoccuparmi di dove ci sono. Come mai in Sicilia, in Calabria e in Campania ci sono così pochi voucher?”.

Sulle possibili misure dell’attuale governo: “Nel tempo limitato di questa legislatura si possono immaginare alcune misure emergenziali. C’è un problema generale di alfabetizzazione digitale di gran parte dei lavoratori che richiede un piano straordinario, occorre un’operazione eccezionale da questo punto di vista”.

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