In un modo o nell’altro i 5Stelle sono sempre sulla bocca di tutti. Ora si parla del Codice Etico, il nuovo Codice Etico, ma non solo. Ai microfoni del programma “Legge o Giustiza” del nostro Matteo Torrioli, infattu, l’avvocato Lorenzo Borrè, legale che ha seguito gli “epurati” del Movimento 5 Stelle in occasione delle elezioni comunali di Roma e Napoli, è intervenuto per dire la sua. Ecco i passaggi chiave della diretta su Radio Cusano Campus.

Nuovo Codice Etico dei pentastellati? Non è piaciuto a tutti. Di certo non è piaciuto all’avvocato “degli epurati”, l’avv. Lorenzo Burrè. Ecco come ha espresso il suo disappunto su Radio Cusano Campus:

Sui provvedimenti contro i suoi assistiti: “I provvedimenti contro i miei assistiti sono stati poi sospesi dato che il Tribunale di Napoli disse che il regolamento era da considerarsi nullo”.

Sul senso del nuovo Codice Etico: “Qui rientriamo nel concetto di discrezionalità delle condotte: alcune vengono considerate veniali ed altre no. Ad esempio il nuovo regolamento prevede come motivo di espulsione la creazione di cordate di minoranze interne al partito. Non vengono riconosciuti i diritti dei gruppi di minoranza di esprimere un proprio leader. Tra l’altro, dal 2014 c’è una legge che tutela proprio i diritti delle minoranze all’interno delle associazioni di partiti: anche questo verrà discusso in sede giudiziaria. Ad oggi, mancando un automatismo tra il ricevimento di un avviso di garanzia e la sospensione o espulsione, questo codice etico sottopone a Grillo o al Collegio dei Probiviri la valutazione dell’avviso stesso, ovvero se è talmente grave da comportare la sospensione. Tra l’altro, l’avviso di garanzia arriva molte volte quando l’indagato non conosce nulla di quanto sta accadendo. Il punto 5 del codice etico impone ai portavoce di informare il gestore del sito. Come se io, dipendente pubblico, quindi obbligato ad informare la Pubblica Amministrazione di carichi pendenti, informassi anche il proprietario dell’ufficio”.

Sulle espulsioni seguite dall’avvocato: “Il Tribunale ha ritenuto incongrue le motivazioni sospendendo tutte e tre le espulsioni. Ancor più rilevante quanto detto dal Tribunale di Napoli che ha ravvisato che il regolamento in base al quale erano stati adottati provvedimenti di espulsione per altri iscritti era nullo in quanto contrastante con lo statuto del Movimento 5 Stelle, e quindi non idoneo a modificare le previsione statuarie”. 

Sulla possibilità di impugnare lo statuto e regolamento del M5S: “Queste modifiche consistevano sostanzialmente nell’integrazione del non statuto con il capitolato del regolamento. Come avevo rilevato a suo tempo, già le modalità con le quali era stata indetta la votazione rendevano nullo il procedimento. Vennero formulati tre quesiti contestualmente. Se avessi avuto la curiosità di vedere quale sarebbero state le modifiche apportate al “non statuto”, integrandolo col regolamento, avrei visto che queste modifiche erano le stesse del regolamento di cui è stata rilevata la nullità dal Tribunale di Napoli il 14 luglio 2016. Contestualmente, si votava per altri due regolamenti che però erano anch’essi in corso di votazione. Insomma si votava una norma in bianco”.