La politica passa da Radio Cusano Campus e, più in particolare, passa spesso dal salotto del programma “Ho scelto Cusano” dei nostri Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Non fa eccezione Michele Anzaldi (PD), Segretario della Commissione di vigilanza Rai, che ha parlato di Campo Dall’Orto e non solo. Ecco i passaggi chiave della sua diretta ai microfoni dell’emittente dell’ateneo.
A tutto tondo Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di vigilanza Rai. In diretta su Radio Cusano Campus non s’è tirato indietro sui principali temi attuali della politica. Ecco i momenti più caldi:
Sulle dimissioni di Carlo Verdelli. “E’ una cosa grave per gli italiani. La riforma dell’informazione è alla base del rinnovo della concessione e c’è un’azienda di comunicazione, la principale, che è datata, è vecchia e costosa, in un mondo della comunicazione che è cambiato con l’avvento del web e si è evoluto. C’era dunque l’intenzione di migliorarla, di farla diventare competitiva dal punto di vista dell’informazione e di riuscire anche a fare dei risparmi. La Rai ha lavorato per un anno su questi aspetti e ha portato alla Commissione di vigilanza il famoso piano Gubitosi, che è stato approvato prima in Commissione all’unanimità e poi dal Cda Rai. Nel frattempo è andato via Gubitosi ed è arrivato il nuovo cda che l’ha preso e messo da parte, dicendo che si poteva fare di meglio. Che vuol dire di meglio? Dopo che l’hanno buttato avrebbero dovuto proporci qualcosa di migliore e invece la questione si è impantanata. Il piano Gubitosi garantiva subito 70 milioni di risparmio, il piano Verdelli non li garantiva, anzi ci sarerebbero stati forse 300 milioni da spendere, perché era previsto un trasferimento della redazione del Tg2 a Milano. I nostri competitor hanno una sola redazione centrale e arrivano comunque prima di noi. I palazzi del potere stanno a Roma, cosa ci dobbiamo inventare?”.
Sul governo Renzi unico fuori dalla Rai. “Questo è il primo governo che sta fuori dalla Rai, Renzi è l’unico che non ci ha mai parlato e i risultati si vedono. Le cose sono state fatte in fretta e furia alla scadenza dei programmi. Ballarò ad esempio è stato chiuso quando è scaduto, per una decisione di Campo Dall’orto. Hanno chiuso tutti i programmi di informazione. Il PD ha fatto il suo lavoro, il governo è stato fuori dalla Rai. I direttori delle reti sono stati una pagina nera, perché sono stati nominati in 24 ore ad agosto, per coprire la vera stipendiopoli della Rai”.
Sulla Bignardi voluta da Renzi: “Rai 3 è totalmente antigovernativa, gli ascolti sono a picco, i risultati sono quelli che sono. Campo Dall’Orto? E’ un uomo designato dal governo, che aveva il miglior curriculum che c’era, io l’ho paragonato a Schettino, era il miglior capitano di nave che c’era. Ha portato la nave Rai sugli scogli? Non lo dico io, lo dicono i numeri d’ascolto. C’è una riduzione dell’informazione che non può esistere, si rischia di non poter rinnovare la concessione. Questa Rai non mi piace, non c’è informazione. C’è da ritornare al passato, aggiornandolo a quello che è oggi la comunicazione. Non si possono più avere 1700 giornalisti e poi per fare il collegamento dalla Turchia, dove la Rai ha una sede, chiedere aiuto gratuitamente a Radio Radicale”.
Sul fallimento di Semprini: “Il programma di Semprini era troppo sperimentale per stare in una prima serata di Rai 3. Non si può passare da Ballarò ad un programma super super sperimentale. La formula del sì o no va bene per alcuni temi, tutto l’anno parlare di ogni argomento solo col sì o no non funziona. In questi giorni c’è l’allarme meningite, il servizio pubblico dovrebbe fare approfondimenti 24 ore su 24. La Rai è in rinnovo di concessione, se deve convincere il Parlamento a dargli 2 miliardi di euro dopo che ha bocciato una proposta votata all’unanimità dal Parlamento mi deve convincere lei, non sono io che devo convincere loro. Non posso rinnovare alla cieca la concessione”.