Come si sceglie una camicia? Risvolto sì o risvolto no dei pantaloni? Come ci si comporta quando si è in compagnia di una signora? E nelle grandi occasioni? Gli accessori che importanza hanno? A queste domande, e a tante altre, ha risposto Laura Pranzetti Lombardini, esperta di galateo contemporaneo, che ha voluto mettere nero su bianco piccoli ma preziosi suggerimenti indirizzati agli uomini. “Uomo e gentiluomo”, edito da Gribaudo, è il libro scritto a quattro mani con Michele d’Andrea, per anni nella dirigenza del Quirinale, che Laura Pranzetti Lombardini ha presentato a “Il mattino ha la cultura in bocca”, condotto da Emanuela Valente. “Le buone maniere si sono evolute ma restano – dice l’autrice – gli uomini sono più semplici anche per quanto riguarda l’abbigliamento, lo stile rispetto alla donna”.
Il libro è un manuale per diventare un perfetto gentleman. Ma non solo. Lei spiega addirittura l’origine di alcuni indumenti, dettagli o situazioni.
Sì. Ad esempio, la camicia botton down non va con la cravatta e il primo bottone va slacciato. E’ nato ai primi dell’1900, utilizzato dai giocatori di polo per non far svolazzare il colletto. Per questo botton down è una camicia sportiva e non va con la cravatta.
Qual è l’origine della cravatta?
E’ molto interessante. Era indossata dai soldati croati di bandiera francese che andavano in guerra. Siamo nel 1500 e la cravatta era più che altro una sciarpa messa al collo che le amate donavano al futuro sposo come pegno d’amore. Dal termine croatte, sciarpa croata, si passò al francese cravate e in italiano diventò cravatta. Una curiosità. Lord Brummel, ai primi del 1800 magister elegantiarum per eccellenza, aveva proprio una persona dedicata alle cravatte. Se un nodo non andava bene buttava via direttamente la cravatta. Nel 1926 un signore di New York ebbe l’idea di di tagliare il tessuto di sbieco per rendere la cravatta ancora più duttile.
L’ultima moda per gli uomini prevede pantaloni a sigaretta corti, spesso con risvolto e calzini a bella vista. Promuove la tendenza o la boccia?
Ho un figlio di 22 anni che indossa pantaloni di questo genere e vanno bene se non li indossa quando deve dare un esame all’università o sostenere un colloquio di lavoro. Questo vuol dire che vanno usati da persone giovani, altrimenti si cade nel ridicolo. E naturalmente non bisogna avere chili di troppo. L’eleganza è questione di proporzioni e consapevolezza di quello che ci sta bene. Se esasperiamo le tendenze del momento non è più stile.