Il web scopre gli artisti di strada. Il web scopre CuZn. Dalle dure strade di Londra ai tour sold-out in giro per il mondo, arriva la storia di un artista che la gavetta l’ha fatta davvero dura. Ora però sembra davvero non fermarlo nessuno. In concomitanza col lancio del singolo “Monster Truck” ecco qualche chiacchiera con CuZn.

Le tue “origini” sono quasi cinematografiche. Che “set” erano per la tua musica i sottoscala londinesi?
Quando ho iniziato a suonare per strada a Londra, intorno al 2007, non guadagnavo abbastanza soldi per sopravvivere così ho finito per fare vita di strada. Sostanzialmente voleva dire vivere in una casa abbandonata senza elettricità, acqua calda ed altri comfort. La mia unica spesa erano 15 sterline al mese per l’ingresso in palestra dove potevo farmi la doccia calda! E ‘stata dura, soprattutto in inverno, ma non ero infelice. Ho avuto un sacco di spunti per scrivere canzoni;
 
E gli appartamenti di lusso? Hai riscontrato molte differenze di pubblico?
Un paio di anni più tardi il 20076 la situazione era migliore ma ancora non avevo ingranato a Londra. Per avere un po’ di soldi ho iniziato a suonare la batteria in una band che è partita per l’America in tour. E ‘stato un mese di vortice tra apparizioni tv e radiofoniche e da là la mia vita è cambiata. Abbiamo anche avuto Andy Rourke di The Smiths che ha suonato con noi il basso in! Nel 2013, l’anno in cui ho iniziato il progetto CuZn, sono tornato in America come solista perché quel pubblico è sempre stato gentile con me;
Cosa significa essere un artista di strada oggi che le strade corrono anche sul web?
Se non avessi suonato per strada, non sarei dove sono oggi. Mi ha permesso di affinare il mio mestiere di fronte al più spietato tipo di pubblico e ora non devo fare un lavoro che odio per pagare le bollette! Penso che sia sempre più difficile per gli artisti di strada  fare una vita decente a causa della quantità di video su Internet ma la novità di vedere un busker sul web ha portato fuori il tema in qualche modo. Strada o web, comunque, c’è sempre bisogno di grande arte;
Per suonare hai viaggiato molto. Hai mai percepito la pericolosità di girare per il mondo? C’è stata una volta in cui hai avuto paura?
No, al contrario. Mi piace viaggiare e conoscere nuove persone. La musica è la chiave per questo, anche se, a volte, ho paura che la mia chitarra arrivi rotta dall’aereo!
 
Hai fatto da supporter a molte band fortissime. Ricambieresti il favore a qualche giovane? Con quali criteri lo sceglieresti?
Assolutamente sì! Proprio di recente ho avuto un paio di buoni amici miei (Jarne Aktun e ROE)  in apertura ad un mio show sold-out a Sydney. Mi sento molto fortunato di essere nella posizione di poter aiutare artisti che amo facendomi fare da supporter.