Dietro le classiche pedine della regina, il re, i cavalieri, le torri e gli alfieri si nasconde un antidoto contro il bullismo e la dipendenza dai videogiochi. Sono tutto questo, gli scacchi, l’antico gioco da tavola, le cui regole, la cui creatività e capacità di concentrazione aiutano i bambini a rispettare le regole e l’avversario.

A raccontarlo è il testo per bambini e ragazzi Matto per la Regina, scritto da Adolivio Capece e Alessandra Fraccon. Il progetto, dal nome Scacchi a scuola è stato proposto dalla Federazione Scacchistica Italiana che, tramite corsi per docenti e strumenti appositi, lo sta sviluppando sempre di più nelle scuola italiane.

Ma per quale motivo?

Perché si basano su regole condivise, diffondono il senso del limite, riducono l’aggressività. E in una scuola, dove si lavora a gruppi con una logica di squadra, operano sia con le potenziali vittime sia con i potenziali “bulli”. Sono una sfida dove non serve la forza, ma la visione strategica e la capacità di imparare dai propri errori” spiega Elisabetta Giribaldi, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva.

«Gli scacchi offrono una grande ricchezza di spunti interdisciplinari», commenta Andrea Serpi, formatore della Società Scacchistica Milanese, e continua spiegando che “È possibile invitare i bambini a “diventare” i pezzi, ritagliandosi i costumi e gli accessori caratteristici” E a tutti coloro che vogliono essere Re bisognerà spiegare una grande lezione di vita, che «il Re non è poi così forte e va difeso con l’arrocco. Mentre è la Regina, la Donna, il pezzo più importante, perché può muoversi rapidamente dappertutto».