Solo i più mattinieri hanno avuto il privilegio, quest’oggi, di assistere allo scontro avvenuto in quel di “Uno Mattina” tra il vice presidente dell’ANP, prof. Mario Rusconi, e il neo segretario Flc-Cgil Francesco Sinopoli. Oggetto del contendere l’accordo politico firmato lo scorso 28 dicembre tra le sigle sindacali più rappresentative del mondo della scuola e la neo ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Al centro delle trattative, chiusesi con un accordo lampo, la questione mobilità dei docenti per l’anno 2017/2018.
Il vice-presidente di Anp si è detto molto contrariato dall’eliminazione del vincolo triennale per i trasferimenti interprovinciali perché, a suo modo di vedere, negherebbe di fatto la continuità didattica agli studenti, uno degli elementi tenuti in più alta considerazione in sede di stesura della legge 107. Il vice presidente Rusconi ha spiegato ai microfoni di Open Day le ragioni dello sgomento, suo e dell’ANP, nell’apprendere le novità inserite nell’accordo.
“Voglio fare una premessa, la contrattazione sindacale con il governo di turno non può superare le norme di legge. Un accordo tra le istituzioni e alcune organizzazioni sindacali, private per loro natura, non possono né aggirare né tanto meno bypassare una legge dello Stato. Sostenere che la contrattazione superi la legge trovo che sia una bestialità assoluta, che veramente significa uno stravolgimento proprio del diritto del nostro Paese”.
“Bisogna riflettere sul flop che ha rappresentato per il Pd l’appuntamento referendario e sulla loro volontà di ricucire i rapporti in primis con la Cgil. Se però il Governo dovesse pensare che accettando ogni richiesta dei sindacati si riesca a riconquistare una fetta di elettorato appena persa, sbaglierebbero due volte”.
“L’obiettivo fondamentale di questi accordi sindacali non solo è stato di ‘smantellare’ la Buona Scuola ma è soprattutto di prendere di petto la figura fondamentale del preside, da diverso tempo al centro di una vera e propria violenza verbale inaudita. A questo proposito – ha concluso Rusconi – mi piace ricordare le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quando l’altra sera ha detto che la violenza verbale intossica la società”.