A Catania s’è fatta la storia. La storia per tutti quei padri separati che hanno sofferto le pene dell’inferno per colpa di ex mogli che strumentalizzano i figli per personali risentimenti. Lo ha raccontato a Radio Cusano Campus su “Legge o Giustizia” del nostro Matteo Torrioli l’avvocato Gianettore Gassani, Presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani. Ecco cosa ha fatto la sentenza di Catania per i padri italiani.
“Si tratta di una sentenza storica che probabilmente cambia un po’ i connotati di un diritto di famiglia “mammocentrico” che non trova nessuna ragione di essere”, così sentenzia l’avvocato Gianettore Gassani, Presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani. Durante la diretta su Radio Cusano Campus s’è parlato della sentenza del Tribunale di Catania che ha affermato che “i genitori, padre e madre, sono uguali dinanzi al figlio e in caso di separazione nessuno può definirsi preferibile a prescindere”. Ecco cos’ha detto l’avvocato:
Sul concetto del maternal preference: “Stiamo assistendo da anni all’imposizione del concetto di “maternal preference” che, tra l’altro, è stato confermato dalla Seconda Corte di Cassazione, un fatto che ci ha lasciato sconcertati . E’ giusto continuare a parlare di diritti per le donne, non dobbiamo abbassare la guardia. Quando però ci avviciniamo alla famiglia e alle procedure per l’affidamento dei minori, si ribaltano le posizioni. Sono gli uomini a rivendicare una parità che di fatto non c’è. L’introduzione della legge sull’affidamento condiviso ha sancito soltanto un bellissimo principio che, però, è stato costantemente disatteso. A parità di condizioni, insomma, i padri sono sempre genitori di serie B”.
Sulla possibile reazione femminista alla sentenza: “Ci sono due generi di femministe. Una femminista accecata, di retroguardia che vuole che ogni provvedimento favorisca le donne a prescindere. C’è poi la femminista illuminata. Questa sentenza non penalizza le madri ma favorisce i figli. Impone anche dei doveri ai padri i quali, approfittando di questa cultura mammocentrica, sono in qualche modo disimpegnati. Non sempre i padri combattono per la parità, ci marciano, accontentandosi di essere genitori da week-end. Credo che l’affidamento condiviso vada letto secondo un’ottica legata al minore, il quale deve avere il diritto a mantenere rapporti costanti ed equilibrati con entrambi i genitori”.
Sui nuovi diritti dei minori: “Questa sentenza spazza via decenni di ingiustizia che hanno colpito i minori, orfani di padri vivi. Mette ordine nei confronti di padri indisciplinati e disimpegnati, nei confronti delle madri che si sentono le padrone dei figli, nei confronti di una società che nel 2017 non può permettersi differenze sessiste. Qui la partita non è dei padri contro madri: dobbiamo tendere ad una società giusta altrimenti saranno i figli a pagare le ingiustizie”.