Ladispoli non è famosa solo per aver partecipato in un paio di circostanze alla Serie D di Calcio anche in più edizioni del campionato, o per il fatto che alcune pellicole del neorealismo abbiano trovato paesaggi e posti idonei a soddisfare il genio dei registi che hanno messo in opera sceneggiature importanti. E’ conosciuta, nel football, perché fu la prima a togliere la rete di recinzione di separazione tra il campo “Martini Marescotti” e il pubblico, quasi in ossequio a quanto avviene da tantissimi anni in Inghilterra. Ora quel campo in terra battuta verrà destinato, assieme al terreno circostanze, ad altri utilizzi; e la prima squadra tirrenica, che milita nel torneo di Eccellenza laziale, girone A, attuale quarta forza in graduatoria, troverà la possibilità di misurarsi sull’erba sintetica. Infatti è stato inaugurato mercoledì 28 dicembre il nuovo centro sportivo, sistemato di fianco all’ambulatorio e all’eliporto, con qualche precedente dubbio rimesso a posto: c’erano 1500 persone, se pensiamo che la tribuna, scoperta e stracolma delle 500 che può contenere, era soltanto una parte del nuovo sito sportivo. Tante famiglie, molte generazioni, per dare un messaggio chiaro proprio ai genitori e ai parenti dei ragazzi e delle ragazze impegnate a correre appresso a un pallone: un recinto sicuro, sotto ogni punto di vista, e tra poco ci arriviamo, non ha prezzo, di fronte alle erronee distrazioni o ai bar, ridotti a bische da jackpot, che possono far inciampare la gioventù odierna.

Cominciamo col dire che una zona franca, in cui i dirigenti e i tecnici garantiscono la pulizia, l’ordine disciplinare, la serietà e l’impegno, ci vuole, in tutti i paesi e le città. Ladispoli, vista la attuale frequentazione della 1° Categoria di Maccarese e Santa Marinella, se la batte con Civitavecchia per la supremazia della parte Nord del Tirreno, detto che lo Sporting Fregene Focene sta facendo un campionato a sé stante. Ma l’importanza di questo connubio tra le famiglie e l’Unione Sportiva Ladispoli, è aumentata, per una città arrivata a 41000 abitanti: oggi c’è un centro sportivo dotato di un campo di calcio a 11, intitolato al pioniere dello Sport Angelo Sale, e di un secondo campo confinante, dedicato alla memoria di Daniele Bruni, portiere del Cerveteri, investito poco più di un anno fa proprio mentre si recava allo stadio di Cerveteri per parlare con il suo presidente di un corso d’aggiornamento che lo avrebbe portato con meno presenza agli allenamenti infrasettimanali. Daniele è mancato un annetto fa e l’U.S. Ladispoli ne ha voluto onorare la memoria.

Poi c’è un campo da calciotto forse utilizzabile dalle ragazze di calcio a 5 o dai giovani della Scuola Calcio, o ancora, ipotizziamo, per il riscaldamento, alla domenica come al sabato, precedente le partite.

Lo sport anzi lo SPORT resta la base più importante per l’educazione al sacrificio, allo sforzo fisico, a quello mentale, della concentrazione, e quindi un’ancora e un punto di riferimento per le più giovani e deboli generazioni; perché crescano con la mentalità di essere competitivi ma soprattutto di fare parte di un insieme, in un ambiente capace di tutelarli, su tutto.