Per tutti, da sempre, Carrie Fisher, è la mitica principessa Leila della saga di “Star Wars”. Una saga e una principessa che dal 1977, anno in cui uscì il primo storico film di “Guerre Stellari”, hanno appassionato e continuano ad appassionare milioni e milioni di persone. Milioni e milioni di persone che oggi sono in lutto per la scomparsa di Carrie Fisher.
La notizia della morte. La principessa Leila si è spenta nella mattina di martedi 27 dicembre in un ospedale di Los Angeles: aveva 60 anni e pochi giorni fa era stata colpita da un attacco cardiaco sul volo che la portava a Los Angeles da Londra. La notizia della morte è stata confermata da sua figlia Billie Lourd, con un breve comunicato diffuso dal portavoce della famiglia: “È con grande tristezza che Billie Lourd conferma che la sua amata madre Carrie Fisher è morta alle 8.55 (ora locale) di questa mattina. Era amata dal mondo e ci mancherà profondamente. Tutta la nostra famiglia ringrazia per le vostre preghiere e i vostri pensieri”.
La carriera. Carrie Fisher faceva l’attrice da sempre. Figlia d’arte: sua madre era l’attrice Debbie Reynolds, suo padre il cantante Eddie Fisher. Come detto, il ruolo principale interpretato in carriera e per cui è diventata famosa in tutto il mondo, fu quello della principessa Leila: lo aveva interpretato nel primo film “Guerre Stellari” del 1977 e nei due successivi, ovvero, “L’Impero colpisce ancora” e “Il ritorno dello Jedi”. Assente negli altri tre film della saga, Carrie Fisher tornò protagonista l’anno scorso nell’episodio VII: “Star Wars-Il risveglio della Forza”. Ma resta sicuramente di gran culto anche la sua piccola parte conclusiva nel film “Th Blues Brothers”.
La vita di Carrie Fisher. Era nata a Beverly Hills, in California. Quando aveva due anni, i genitori divorziarono e il padre sposò Elizabeth Taylor. Crebbe quindi con l’idea di diventare famosa come i suoi genitori. A un certo punto però iniziò a far uso di droghe pesanti che la fecero stare molto male. Poi interpretò quella piccola ma leggendaria parte nel film “The Blues Brothers”: cioè, l’ex fidanzata di Belushi nella scena in cui lui fa un breve monologo entrato nell’uso quotidiano di mezzo mondo. Le sue prestazioni da attrice risentivano comunque della dipendenza dagli stupefacenti e rischiò quasi il licenziamento. Si fidanzò con Dan Aykroyd, brevemente: poi tornò con Paul Simon, (con cui aveva avuto una relazione per anni) lo sposò, ma divorziarono subito; poi si rimisero insieme e si lasciarono di nuovo. Un rapporto tormentato.
Sceneggiatrice e scrittrice. A 24 anni le era stato diagnosticato un disturbo bipolare, ma per parecchio tempo non accettò la diagnosi, né volle curarsi. Il suo primo romanzo, “Cartoline dall’inferno”, sui suoi guai personali, uscì nel 1987. Ne venne tratto un film con Meryl Streep, di cui Fisher curò la sceneggiatura. Lavorò anche alla sceneggiatura di “Hook-Capitano Uncino” di Steven Spielberg: ma è un lavoro che farà su tanti film, soprattutto d’azione, e anche sui successivi “Star Wars”.
Altri ruoli sul grande schermo. Come attrice, nel 1986 fece “Hannah e le sue sorelle” di Woody Allen, nel 1989 “Harry ti presento Sally” e poi prese parte anche al primo film della serie “Austin Powers”. Pubblicò un secondo romanzo nel 1990, “Surrender the Pink”, tradotto in italiano con il titolo “Non c’è come non darla”. Nel 2009 scrisse e mise in scena lo spettacolo teatrale autobiografico “Whishful Drinking”, in cui, in modo comico, raccontò della sua famiglia, del suo disturbo bipolare e del rapporto travagliato con il personaggio della principessa Leila che l’aveva resa famosa. Peraltro, di recente aveva fatto notizia il racconto di una sua relazione con Harrison Ford, lo Ian Solo della saga di “Star Wars”. Insieme nel film e nella vita insomma.
Il ricordo speciale. Mark Hamill, l’attore americano che ha interpretato Luke Skywalker in “Star Wars”, ha pubblicato su Twitter un breve messaggio in ricordo di Carrie Fisher: una bella foto di loro due insieme, da giovani: il cavaliere Jedi e la Principessa.