Ucciso a Milano nella notte l’attentatore di Berlino. Il terrorista tunisino giunto in Italia con un treno arrivato dalla Francia è morto durante uno scontro a fuoco con la polizia alle 3 di questa notte. L’identificazione dell’uomo ucciso è arrivata sia dai tratti somatici sia dalla comparazione delle impronte.
Si chiamano Cristian e Luca. Sono i due giovani poliziotti che hanno fermato nella notte la corsa dell’attentatore di Berlino, ucciso al termine di uno scontro a fuoco in cui Anis Amri è stato il primo a sparare. A commentare quanto accaduto nella notte a Sesto San Giovanni, periferia di Milano, anche il neo Ministro degli Interni Minniti: “L’attentatore della strage di Berlino, Anis Amri, ha cercato riparo in Italia, è arrivato a Sesto San Giovanni (Milano). Sceso da un treno che aveva preso in Francia è incappato in un controllo di polizia. Alle tre di notte due agenti gli anno chiesto i documenti, lui ha tirato fuori una pistola e ha cominciato a sparare. L’agente Cristian Movio è stato colpito e ora si trova in ospedale ma non è in pericolo di vita. Luca Scatà, il secondo poliziotto, è illeso. Hanno ucciso loro, reagendo, Amis Amri”. Lo dice il ministro dell’Interno Marco Minniti, in conferenza stampa. Tesissimo, pondera bene ogni espressione. “Senza ombra di dubbio” afferma il ministro, “senza ombra di dubbio si tratta di Amis Amri” ripete, “il presunto attentatore” di Berlino.
Stando ad una prima ricostruzione di quanto accaduto, l’attentatore di Berlino ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una volante che lo aveva fermato per un controllo. I poliziotti hanno risposto al fuoco uccidendolo. Nel suo zaino è stato trovato un biglietto del treno dalla Francia: probabilmente era appena arrivato in Italia.
Ucciso a Sesto San Giovanni (Milano) l’attentatore di Berlino, Anis Amri: fermato dalla polizia per un controllo di routine, ha estratto la pistola e ha aperto il fuoco, ferendo gravemente un agente. Colpito nello scontro a fuoco dalla polizia, prima di morire avrebbe gridato “Allah è grande”.
Fondamentali ai fini dell’identificazione le impronte digitali e le foto segnaletiche: Anis Amri, l’attentatore di Berlino era arrivato nel nostro Paese, si trovava nell’interland di Milano, in zona Sesto San Giovanni. Giunto in treno dalla Francia, appena uscito dalla stazione è stato fermato dalla polizia per un regolare controllo. Nel momento in cui l’hanno fermato ha gridato “Allah Akbar” poi ha sparato contro gli agenti, ferendone uno al torace. Loro hanno risposto al fuoco: Amri è morto sul colpo.