Sono terribili le condizioni dei maiali allevati per produrre il ben noto Prosciutto di Parma, sicuramente tra i prodotti italiani di maggior qualità: ma quale prezzo pagano gli animali?
In Italia sono circa 9 milioni i maiali allevati, la Lombardia e l’Emilia Romagna sono le regioni che contano il maggior numero di allevamenti. Sotto il mirino dell’Associazione Essere Animali è andato un allevamento di maiali per la produzione di Prosciutto di Parma, il team investigativo ha infatti osservato per diversi mesi le condizioni dei poveri maiali. “Un lungo lavoro d’indagine, realizzato anche grazie a telecamere nascoste, ha svelato enormi criticità –scrive l’Associazione in una nota- nonché sistematiche violazioni alla normativa sul benessere dei suini in un grande allevamento fornitore del Prosciutto di Parma, segnalate anche al Corpo Forestale dello Stato”.
Una situazione drammatica descrive Essere Animali, che spiega come nell’ allevamento erano, continuamente, violate le leggi relative al maltrattamento, dato che gli animali malati venivano spostati nei corridoi, ammassati e lasciati morire senza né acqua e cibo, perché ormai improduttivi. Alcuni si mangiavano tra di loro, indicando una frustrazione tale che, i maiali malati sfogavano sui propri simili. Il tutto è denunciato da video e immagini che mostrano come gli operatori spostavano gli animali sferrando loro calci e bastonate; sollevandoli per le zampe per poi scaraventarli a terra e lasciarli morire in agonia. “Queste immagini mostrano come anche dietro ad un marchio considerato un’eccellenza del made in Italy possa nascondersi una realtà di sofferenza per gli animali», dichiara Essere Animali, in cui video è stato pubblicato sul Corriere. L’Associazione aggiunge infine che: “Fino a quando vorremo produrre e consumare così tanta carne, gli animali dovranno essere allevati in sistemi intensivi. Sino ad allora, indipendentemente da marchi e certificazioni, gli animali saranno confinati in capannoni sovraffollati, senza la possibilità di stare all’ aperto o vedere la luce del sole”.