Ci risiamo. Il terrorismo torna a insanguinare il cuore dell’Europa. Stavolta è stata colpita la Germania e la sua capitale Berlino. Uno scenario spaventoso che ha subito riportato alla memoria quanto accaduto a Nizza il 14 luglio scorso. Dunque, un altro attentato, proprio in coda a un anno maledetto: il 2016. Tradizione nefasta di un anno bisestile confermata. Una corsa folle tra le persone che passeggiavano nel mercatino di Natale berlinese. Sono 9 al momento i morti causati da un lungo tir, molto simile a quello della strage di Nizza. Vittime a parte, il bilancio provvisorio dei media tedeschi parla di una cinquantina di feriti. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis, anche se le autorità e gli investigatori restano cauti in attesa di certezze.

camionL’attacco è scattato alle 20,15. Scenario dell’orrore, la lussuosa zona della Kurfuerstendamm Avenue, vicino alla chiesa intitolata al Kaiser Guglielmo, nella parte occidentale della città: una zona commerciale e affollata nel quartiere di Charlottemburg. Due gli attentatori a bordo del camion; uno è stato trovato morto all’interno del tir stesso, schiacciato dall’impatto con la folla, l’altro sarebbe saltato fuori e fuggito a piedi in direzione del Tiergarten, lo zoo, prima di essere arrestato. L’autista del mezzo secondo indiscrezioni sarebbe ceceno o pakistano. La zona adesso è blindatissima.

Il tir ha targhe polacche. Il veicolo era partito dall’Italia per fare rientro in Polonia. Secondo quanto scrive il Guardian aggiungendo che il mezzo doveva fermarsi a Berlino per consegnare il carico e il conducente, cugino del proprietario dell’azienda di trasporti polacca, aveva detto di volersi fermare per la serata. Inoltre, ci sono forti sospetti che il mezzo sia stato rubato o addirittura “dirottato” durante il viaggio. È infatti di proprietà di un’azienda di trasporti di Danzica, la quale dice di aver perso il contatto con il mezzo attorno alle 16 di lunedi pomeriggio.

Il super testimone. Il proprietario dell’azienda, identificato solo come Ariel Z. è stato intervistato dall’emittente polacca Tvn24 e ha detto che il tir era guidato da suo cugino e che aveva intenzione di passare la serata a Berlino ma ha escluso che il suo parente, camionista da 15 anni, possa aver provocato lo schianto. Ariel Z. l’ha sentito al telefono verso mezzogiorno. Il conducente aveva parlato anche con la moglie, che dopo le 16, però, non è più riuscita a raggiungerlo. Ariel Z. ha aggiunto di ritenere che il camion sia stato in qualche modo “dirottato”.

Capitale tedesca blindata. La polizia di Berlino ha chiesto inizialmente agli abitanti della capitale di restare in casa, la richiesta era soprattutto quella di non avvicinarsi alla Breitscheidplatz per lasciare liberi gli accessi alle ambulanze e ai mezzi dei vigili del fuoco per soccorrerere i feriti. Poi l’allarme è rientrato: “Non ci sono indicazioni in merito ad altre situazioni pericolose a Berlino”, è quanto si legge in un tweet della polizia che comunque invita i cittadini ad utilizzare il safety check, il controllo di sicurezza, di Facebook per sapere se i propri cari sono al sicuro.