Era ovvio che l’accaduto su Giachetti generassereazioni di ogni sorta. Dal PD arrivano commenti e sensazioni a freddo. Michele Anzaldi, deputato del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus ed h detto la sa. Ecco i passaggi chiave della sua intervista all’emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Conta tutto e il contrario di tutto. Ogni fazione politica e non è ben felice di dire la sua su Giachetti. Il PD ha parlato anche con Michele Anzaldi che su Radio Cusano Campus ha detto questo:
Circa l’assemblea PD. “Renzi ha fatto ampiamente autocritica in tutti i campi e ha pure annunciato modifiche immediate nella segreteria. Le critiche ci devono essere e fanno parte del gioco. Mi sembra che ieri Renzi le abbia squadernate tutte. Ora bisogna porre rimedio alle critiche arrivate”.
Sullo scontro Giachetti-Speranza: “Era un’Assemblea del partito, in famiglia spesso si hanno anche toni accesi. Giachetti ha vissuto sulla sua pelle la questione. Due mesi di digiuno lasciano delle crepe nel fisico. Lui sul Mattarellum ha rischiato veramente di lasciarci le penne. E’ chiaro che su questo ha delle cicatrici. Quando lui stava veramente male lui mi chiedeva una mano, ma nessun giornale lo voleva ascoltare, non interessava a nessuno la sua battaglia. E’ stato maltrattato e umiliato, è chiaro che si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa, è normale. Se fosse passata la mozione di Giachetti, la storia sarebbe cambiata e oggi potremmo votare”.
Sulle trasmissioni politiche in Rai: “Quella del referendum è stata la prima campagna elettorale che non ha avuto la Rai. La Rai ha chiuso le trasmissioni televisive. Renzi presente ovunque? Ma la maggior parte delle trasmissioni politiche non sono sulla Rai. Infatti la maggior parte dei confronti si sono svolti su La 7 perché in Rai non ci sono più programmi politici. Ballarò, Scala Mercalli, Virus non ci sono più. E’ una perdita per noi italiani. Noi abbiamo perso un valore che aveva solo la Rai e che adesso non ha più. La trasmissione politica di punta in Italia è Di Martedì di Floris, la Rai non ha niente. E’ una follia anche dal punto di vista economico. Noi paghiamo il canone e l’informazione la fanno le tv private. Il Parlamento italiano si deve rifiutare di rinnovare la concessione con la Rai se non ha garanzie in questo senso, a costo di sfasciare tutto. Le trasmissioni che sono state fatte per il referendum sulla Rai non hanno avuto ascolto perché non erano trasmissioni, erano code del tg, fatte in fretta in furia per rispondere alle critiche di chi dicevano che la Rai non stava facendo nulla”.