La trasferta del “Ceravolo” deve essere maestra. Ovvio che non si possa essere soddisfatti di un pareggio per 1-1 in casa dell’ultima in classifica. Deluso lo staff dirigenziale, con il presidente Stefano Ranucci, che si è detto, per utilizzare un suo eufemismo, assai risentito, non tanto per la “X” uscita dal rettangolo di gioco calabrese, quanto dall’atteggiamento mostrato, o meglio, non mostrato, nell’arco di tutti i primi quarantacinque minuti del primo periodo. Infatti il portiere Jacopo Coletta ha dovuto compiere almeno quattro interventi decisivi, due nei confronti di un avversario arrivato da solo nei pressi della porta dell’UniCusano Fondi; e altrettanti utili a fermare conclusioni più o meno ravvicinate ma comunque insidiose, scoccate dai rossi del Catanzaro. Che nel primo tempo fossero andati al riposo sul 3 o sul 4-0 non avrebbero rubato nulla.
Lo stesso Sandro Pochesci, intervenuto su Radio Cusano Campus domenica pomeriggio, riavvolgendo il nastro della partita, ha detto di dover riflettere sul modo di approcciare la partita dei suoi calciatori. Un punto in comune, nell’analisi con il presidente Ranucci, è stato il fatto di non concentrare l’attenzione sul punto ottenuto, oppure sul fatto che il Catanzaro fosse ultimo, alla vigilia della partita con la formazione dell’ateneo romano. Ranucci ha detto: “Si può vincere, perdere o pareggiare, ma visti gli sforzi e le aspettative riposte in loro, rimprovero ai giocatori il modo di porsi nella prima parte. Salvo soltanto chi ha difeso i pali, dalla trasferta di Catanzaro”. Poi ha chiuso con un diretto incoraggiamento a scuotersi, ai componenti la rosa della prima squadra: “C’é una Berretti che scalpita, da dietro”. Più chiaro di così. Ora la palla passa ai calciatori. Ma ci vorrà ben altra maniera di presentarsi, in campo, al Granillo, giovedì 22 (ore 14.30), contro la Reggina. Il successivo impegno, conclusivo dell’anno solare, si consumerà sette giorni dopo, sempre contro una formazione calabrese, la Vibonese, che salirà al “Domenico Purificato”. Quindi pausa fino al 21 gennaio. Momento in cui si lavorerà sui richiami atletici e sulla ricarica di energie mentali e nervose.