L’aggressione dei Forconi a Osvaldo Napoli ha fatto molto parlare di sè ma non sembra dover scemare a breve. A Radio Cusano campus, all’interno della trasmissione “Ho scelto Cusano” di Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, è intervenuto Ferro che ha preso le distanze da quanto accaduto. In che modo? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Mariano Ferro, esponente del movimento dei Forconi, ha un’idea del tutto opposta dell’aggressione all’ex deputato Osvaldo Napoli rispetto a quanto racconta la stampa. Ecco i passaggi chiave della diretta su Radio Cusano Campus:
Riguardo l’aggressione all’ex deputato Osvaldo Napoli: “Mi si è accapponata la pelle quando ho sentito che quelli che hanno aggredito Napoli facevano parte del movimento dei Forconi. Quelle persone le conosco, so che tipi sono e so che sono quelli che hanno distrutto il 9 dicembre. Non appartengono ai Forconi, si sono fatti una pagina che si chiama 9 dicembre Forconi, ma non appartengono al nostro movimento. Non hanno mai avuto la tessera dei Forconi. Inizialmente quel 9 dicembre avremmo dovuto farlo insieme, ma già la mattina quel signor Calvani partì da solo. E’ un gruppo che avendo visto che il brand Forconi funziona di più ha deciso di mettere questo nome. Non so se hanno referenti politici. Io non voglio avere a che fare con squilibrati o con gente di questo tipo. Peccato che hanno chiuso i manicomi. Purtroppo questo episodio è avvenuto e la stampa richiama ancora una volta i Forconi, se continueranno così chiederemo il danno d’immagine”.
La nascita del movimento dei Forconi. “Il movimento nacque il 20 maggio 2011 in un teatro di Avola, dove era invitato il ministro dell’agricoltura Saverio Romano per fare il punto sull’agricultura della Sicilia. Invitammo i pastori sardi e il loro leader fece una battuta: qui ci vogliono i forconi. Da lì decidemmo di creare questo movimento. Non ci fu nessuna risposta da parte delle istituzioni alla nostra protesta. Un anno dopo cercammo di condividere con tutta l’Italia quella protesta, ovviamente incontrammo gente per bene ma anche malati mentali, come quelli che stiamo vedendo in questi giorni”.
Sui finanziamenti dei Forconi: “Il movimento dei Forconi esiste sempre e sta combattendo in tribunale per quello che sta succedendo con la crisi. Cerchiamo di combattere senza fondi pubblici o privati. Io faccio l’agricoltore. Gli altri storici appartenenti al nostro movimento erano disoccupati, partite Iva, tutti quelli che erano arrabbiati col sistema. C’era un clima pesante che ebbe l’occasione di uscire fuori per dire al potere politico che non se ne poteva più. Oggi il clima è peggiorato. In Sicilia siamo abbandonati al nostro destino, non so cosa succede in altre parti d’Italia. I No al referendum credo che abbiano detto chiaramente come sta l’Italia oggi, al di là delle statistiche. Il M5S? Personalmente non l’ho sostenuto. Quando nel 2012 parlammo col gruppo di parlamentari siciliani dei 5 stelle erano entusiasti di rappresentare le nostre istanze, ma stiamo ancora aspettando che Grillo ci dia un appuntamento”.
Sull’incontro con Renzi. “Siamo stati massacrati per una foto con Renzi –ha affermato Ferro-. Quando Renzi è passato a Siracusa, dopo essere stato da poco eletto premier, chiedemmo di incontrarlo e lui ci diede appuntamento 15 giorni dopo a Roma. Ci chiese i numeri della nostra vertenza. Ci disse che era d’accordo con noi e questo ci diede un po’ di speranza. Poi forse ha cambiato idea perché non l’abbiamo più incontrato”.
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