Pensiero univoco sulla questione parti in casa, gli esperti sconsigliano viviamente. Non ci sono pareri discordanti sulla questione. In passato era una necessità dover figliare in casa, ma oggi siamo al punto di partenza. Sempre più mamme evitano il ricovero in strutture ospedaliere per evitare spiacevoli conseguenze. “Alcune di loro fanno sapere di aver valutato negativamente le esperienze pregresse, per questo preferiscono aggirare l’ostacolo e fare tutto tra le mura domestiche”, queste alcune dichiarazioni rilasciate da Virginia, mamma blogger sul tema, durante la trasmissione #genitorisidiventa.
Nel 2015, 500 bambini sono nati in casa. All’estero è consuetudine figliare tra le mura domestiche, basti pensare all’Olanda, al Regno Unito, al Canada, all’Australia. In Italia soltanto ora si assiste ad una significativa inversione di tendenza, per le ragioni di cui sopra e perché ci si sente più al sicuro, in un ambiente familiare. Eppure Andrea Dotta, responsabile del reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Bambino Gesù sottolinea che non c’è sicurezza alcuna nel partorire a domicilio, il problema è sia delle mamme che dei frugoletti. “La differenza tra i parti a domicilio e quelli in ospedale sta nei livelli di sicurezza, sia per la mamma che per il nascituro. Le difficoltà possono differire a seconda dei contesti. […] Perché si possa parlare di sicurezza relativa, perché la sicurezza assoluta non esiste mai, si deve preparare un ambiente per cui possa intervenire personale ginecologico, ostetrice e neonatologico, con le attrezzature necessarie. Serve anche una possibilità di vicinanza, in termini di tempo con una struttura ospedaliera”, dice Andrea Dotta – responsabile della terapia intensiva neonatale dell’ospedale bambino Gesù – a Radio Cusano Campus.
L’idea del parto in casa potrebbe pure essere una buona trovata, ma tenete e mente che per essere felici è necessario circondarsi delle persone giuste!
Una volta si partoriva in casa assistite solo dall’ ostetrica, perchè il parto è un evento naturale e non necessita di ospedalizzazione. Le ostetriche che lavoravano negli ospedali erano un numero esiguo, molte erano ostetriche condotte o libere professioniste. Nel corso degli anni il ginecologo, che una volta interveniva solo su richiesta dell’ ostetrica, ha ben pensato di usurpare il suo ruolo, visto che la donna gravida rappresenta una fonte inesauribile di guadagno, ed ecco che con astuzia ha iniziato ad inculcare la paura dei rischi. Di conseguenza il ginecologo che deve ben capitalizzare il suo tempo ha trasformato il parto da evento naturale ad evento a basso o alto rischio con un numero di parti cesari sempre in aumento. Nel frattempo sono sparite le ostetriche condotte, le ostetriche libere professioniste, sono proliferate le case di cura e tanti ospedali. SONO TRASCORSI BEN 40ANNI, le spese del Servizio Sanitario Nazionale sono insostenibili ed oggi si vuole tornare indietro. L’OMS emana delle linee guida affinchè diminuiscano i parti cesari. Si sono già chiusi molti punti nascita, gli ospedali rimasti operativi sono superaffollati, il personale insufficiente. Le scuole inadeguate perchè anche la politica ha posto ai vertici…………..Oggi con l’ostetrica giusta si può tranquillamente partorire a casa, anche perchè a differenza degli anni passati ci si avvale delle nuovi traguardi tecnologici: ecografie, tracciati cardiotocografici, ecoflussimetria, ed inoltre analisi, materiale sterile, farmaci. Anche le condizioni igieniche ed alimentari sono migliorate. Ora bisognerà diffondere la consapevolezza che la donna è stata progettata per procreare e partorire come è sempre avvenuto nel corso dei secoli ed in tutte le parti del mondo.
Ho ascoltato l’intervista integrale e debbo osservare che i rischi elencati dal medico della rianimazione del Banbin Gesù sono frequenti nei parti assistiti negli ospedali. Quando si decide di assistere un parto è importante saper fare una corretta diagnosi. Io personalmente ho assistito tanti parti a domicilio non ho mai avuto complicanze perchè non ho mai sbagliato le valutazioni dei casi, anche in presenza di patologie. Ho sempre seguito nel corso degli anni i bimbi che ho fatto nascere che godono tutti ottima salute e molte bimbe nate in casa hanno partorito sempre in casa affidandosi sempre alla mia assistenza. Mai avuto casi d’infezioni, mai avuto casi di disidratazione, mai riportati danni. Però la mia assistenza è simile a quella ospedaliera, non posso rinnegare quello che ho imparato in tanti anni di servizio ospedaliero, quindi rispetto tutte le norme igieniche, monitorizzo il travaglio, ecc. Vedi parto in casa assistito a Lipari dove non c’era alcun punto nascita, nè eventuali ginecologi.