Fabrizio Rondolino, editorialista dell’Unità, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, all’interno del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Tanti i temi toccati nel corso dell’intervento di Fabrizio Rondolino su Radio Cusano Campus, intervento che potrete riascoltare integralmente cliccando qui. Sullo sfogo di Alessandro Di Battista: “E’ molto su di giri in questi giorni, lo ho sentito anche su La7 da Mentana anche lì ha fatto un comizio fiume, è il suo mestiere, questo deve fare. Il problema è che come al solito purtroppo il senso di realtà viene sempre escluso, questo governo è nato per poter votare, lo ha detto il Presidente della Repubblica io invece avrei votato il prima possibile. Nessuno vuole rimanere inchiodato alle poltrone.”

E’ un buon governo? Rondolino ha le idee chiare“Secondo me si, a me piaceva il governo Renzi, questo è sostanzialmente una fotocopia di quello. E’ sostanzialmente identico, con piccoli aggiustamenti e qualche promozione. E’ un governo in assoluta, evidente, esplicita e dichiarata continuità con il precedente.”

Come si spiega l’esclusione di Stefania Giannini dal nuovo governo? Rondolino commenta così:“Delle grandi riforme volute e fatte dal precedente governo quella che a parere di Renzi stesso è andata peggio è stata la buona scuola e questo si è anche visto nelle urne. Non è tanto dare le colpe a lei quanto cercare di rimediare ai guasti. Valeria Fedeli che viene dal sindacato ha una sensibilità diversa dovrebbe essere la persona giusta per ricucire con il mondo della scuola.”

Sullo strappo con i verdiniani: “Ho letto molte analisi maliziose, è facile pensare che ci sia una triangolazione con Renzi al quale conviene un governo meno forte. Mi mancano alcune informazioni su come e da chi è nato il veto ad un ministro di Ala. Il segno complessivo però è di un governo un po’ più debole del precedente, come Verdini c’è anche Bersani dall’altra parte che ha detto che sui singoli provvedimenti avranno le mani libere.”

Perché la Boschi è antipatica a tanti? “Pesa sicuramente, il doppio standard quando si parla di donne di potere, l’opinione pubblica è molto più esigente con un politico donna, che non con un uomo. Lei oltre ad essere brava e potente è anche indubbiamente bella e questo conta. Probabilmente se la Boschi fosse stata meno bella avrebbe scatenato meno battute e meno vignette. Credo ci sia un problema non risolto di sessismo nella politica e nella società italiana. Poi c’ è un dato di cronaca, strutturale, lo scandalo di Etruria. Dalle carte possiamo dire che la famiglia Boschi non c’entra niente e si è trovata a passare di lì non si può dire che abbia responsabilità , ma possiamo dire che il renzismo ha perso il suo appeal, ha perso il suo candore, la sua verginità.

“Se Luca Lotti è potente come dicono? E’ una persona di grande valore che parla poco e lavora molto. Non potete chiederlo a me, se fosse veramente così potente dovrei rispondere di no, se io dicessi di si e lui fosse veramente così potente sarei immediatamente deportato in un luogo sicuro.”

Come accoglierebbe Di Maio presidente del consiglio? Non succederà perché con il proporzionale, il vantaggio è che le campagne elettorali e le elezioni non servono più a niente, anche le maratone di Mentana non servono più a niente, nel senso che avranno vinto tutti. Io sono comunque favorevole alla democrazia dell’alternanza e alla democrazia della governabilità, penso che i parlamenti servano per esprimere un governo e i governi a far funzionare le cose. Quindi sono un iper-maggioritario. Se Di Maio vince le elezioni, Di Maio governa l’Italia e lo deve fare. Di gran lunga preferibile questo piuttosto quello verso cui stiamo andando cioè una specie di grande coalizione permanete con la rabbia grillina fuori ad urlare e a crescere e l’establishment dentro a governare.

Grillo comunque  è già in campagna elettorale, la vera domanda è se il paese è in grado di reggere altri sei mesi di campagna elettorale, per questo io sarei andato a votare subito. L’idea di Mattarella di un periodo di decantazione per me non sta in piedi, Grillo fa l’Aventino, la Lega ha organizzato una manifestazione, Renzi andrà in giro con il suo camper, siamo già in campagna elettorale.”

 

Sul caso Muraro a Roma. “ Il problema di Roma non sono gli avvisi di garanzia ormai lo possiamo dire. Il problema di Roma è che è una città senza governo nella quale non viene fatto niente. C’è una sensazione di crollo imminente. Come di una sospensione che possa preludere ad un crollo, quindi le vicende politico giudiziarie mi interessano meno rispetto al problema vero dell’inefficienza di questa giunta.

Se tornerò su Twitter? Ho un anno di tempo per pensarci ma onestamente non mi manca per niente. C’è la radio, la televisione, facebook. Non  ho niente contro twitter comunque, ero io che mi comportavo male.