Metti nella stessa scuola il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, e il Premier in pectore Paolo Gentiloni. Cosa potrebbe mai accadere? Lo ha svelato questa mattina lo stesso Maurizio Gasparri, che intervenendo su Radio Csuano Campus, durante ECG, ha raccontato: “Gentiloni? Lo conosco da 40 anni, andavamo nella stessa scuola, al Tasso. Faceva l’intellettualino amico dell’estrema sinistra”. 

E’ stupendo il racconto che Maurizio Gasparri ha fatto di quegli anni. Lui e Paolo Gentiloni andavano a scuola insieme, è lo stesso vicepresidente del Senato a tracciare un profilo giovanile del Premier in pectore: “Faceva l’intellettualino amico dell’estrema sinistra”, ha dichiarato Gasparri, nell’intervista che puoi riascoltare in versione integrale cliccando qui.

Sono sfocati ma comunque considerevoli i ricordi che ha Maurizio Gasparri di Paolo Gentiloni, suo compagno di scuola al Tasso, liceo di Roma: “”Conosco Gentiloni da 40 anni, eravamo nella stessa scuola, era un capo dell’estrema sinistra, ma anche all’epoca c’erano altri più violenti e minacciosi. Faceva l’intellettualino del movimento studentesco, Gentiloni, per sua fortuna, non si distingueva per atteggiamenti minacciosi o violenti. Parlo degli anni 70, lui era due anni più grande di me, eravamo al Tasso, una delle scuole più politicizzate di Roma. Noi di destra eravamo perseguitati, Gentiloni faceva parte della sinistra estrema, dei persecutori. Faceva parte di tutta quella congrega di sopraffattori. Non ricordo episodi specificatamente ascrivibili a lui, però era uno dei capetti, c’era questa borghesia romana che strizzava l’occhio a sinistra, erano i figli dei giornalisti, salivano sull’autobus ai parioli, quelli che usciti dalle loro case parioline col maggiordomo a scuola gridavano slogan comunisti, in un delirio ideologico che poi portò alcuni a finire nelle brigate rosse”.

Tornando al presente, Maurizio Gasparri non è del tutto convinto che Paolo Gentiloni sia un Premier manovrato da Renzi: “Gentiloni? Mi pare una scelta di tenuta un po’ debole rispetto al quadro renziano che era stato lacerato dallo stile debordante di Renzi. Come una legge del contrappasso vediamo ora in prima linea una personalità che ha un profilo basso, sobrio. Vedremo, è la logica della vita, dopo uno scoppiettante e scintillante, abbiamo l’opposto. Credo che durerà qualche mese. Penso si andrà a votare in primavera, tra aprile e maggio. Sulla carta c’è una continuità tra lui e Renzi, c’è chi parla di un Governo fotocopia, ma magari partirà in un modo e poi si rivelerà un’altra cosa. Non è detto che Gentiloni sia un esecutore pedissequo delle volontà renziane. Anche Lamberto Dini fece un Governo quando Berlusconi subì il primo ribaltone e poi fondò addirittura un partito”.