Sergio Mattarella ha scelto Paolo Gentiloni. Spetterà a lui l’incarico di formare un nuovo Governo dopo le dimissioni di Matteo Renzi. L’ex Minsitro degli Steri ha accettato con riserva: “Dalle consultazioni, è emersa l’indisponibilità delle maggiori forze delle opposizioni a condividere responsabilità in un nuovo governo. Dunque, non per scelta, ma per senso di responsabilità, ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente”.
Subito dopo aver ricevuto l’incarico di guidare il nuovo Governo, Paolo Gentiloni, Premier in pectore, ha dichiarato che la priorità sarà dar vita ad una nuova legge elettorale: “Cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità per accompagnare e facilitare il lavoro parlamentare nel definire le nuove regole elettorali”.
Variegata la reazione delle varie forze politiche parlamentari salite al Colle per le consultazioni nel corso degli utlimi giorni. Matteo Salvini, leader della Lega, quando si è diffusa l’ufficialità della notizia che Mattarella avrebbe dato a Paolo Gentiloni l’incarico di formare il nuovo Governo, ha affidato a Facebook la propria contrarietà: “Domenica scorsa 32 milioni di italiani hanno votato per scegliere la loro Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi.
Oggi il PD, Mattarella e Napolitano si inventano il quarto Premier non eletto da nessuno, la FOTOCOPIA SFIGATA e inutile di Renzi”.
Alessandro Di Battista, del Movimento Cinque Stelle, commentando la decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scritto sui social: “Dopo la sconfitta al referendum Renzi doveva lasciare la politica e invece è stato lui ad indicare a Mattarella Gentiloni, il suo “avatar”, l’ennesimo politicante di professione interessato a far perdere ai cittadini la loro sovranità. Saremo, come sempre, pura partecipazione e nonviolenza, ma reagiremo, il popolo italiano non può essere ancora calpestato!”.
Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha tuonato: “Noi siamo e resteremo all’opposizione”,mentre Scotto, di Sel, ha scritto: “Nasca un governo che consenta al parlamento di varare una legge elettorale nuova, in linea con la Costituzione, che preservi il diritto dei cittadini a eleggere i propri parlamentari, che risponda alla domanda di rappresentanza forte nel Paese e che archivi definitivamente l’illusione del governo maggioritario del capo”.