Qualche giorno fa Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita Onlus, dichiarò, ospite di “Legge o Giustizia” di Matteo Torrioli, che Renzi aveva pagato per aver aperto alle unioni civili. Oggi alle 20, sempre nella stessa trasmisisone di Radio Cusano Campus, risponde per le rime il senatore PD Sergio Lo Giudice. “Argomentazioni ridicole”. Secondo l’opinione di alcuni cattolici, questi provvedimenti avrebbero spinto milioni di persone a far vincere il NO ma il politico non la pensa così. Ecco cosa ha detto all’emittente dell’università Niccolò Cusano.
Sergio Lo Giudice del PD non ci sta a quello che dice il Presidente di Pro Vita circa lo scotto che ha pagato Renzi al referendum. Ecco come lo spiega in diretta su Radio Cusano Campus:
Circa il collegamento tra sconfitta ed apertura alle unioni civili: “Questi argomenti girano sul web da qualche tempo. Sono una propaganda di integralisti cattolici che fanno capo a ad alcune associazioni che si sono distinte nell’organizzazione del Family Day. Rappresentano un pezzo del cattolicesimo integralista italiano che si colloca politicamente nell’estrema destra. Insomma, staziona dalle parti di Fratelli d’Italia, in un luogo in cui si coltiva quel cattolicesimo anti Bergoglio, dove si chiede un ritorno ad una rigidità sui temi della morale familiare e sessuale. Si tratta di voti che sarebbero comunque andati a destra. Parliamo comunque di frange marginali dell’elettorato. In Parlamento c’è la mia proposta contro le terapie riparative, ovvero contro quei falsi terapeuti che vogliono “guarire” le persone dall’omosessualità. Questo argomento è trattato da quotidiani di nicchia dell’estrema destra cattolica. Queste persone non spostano molto dato che hanno percentuali da prefisso telefonico, come abbiamo visto a Roma con il Popolo della Famiglia”.
Su chi ha votato SI’: “E’ indubbio che chi ha gradito le unioni civili abbia avuto un atteggiamento benevole verso Renzi votando “si” al referendum” ma ricorda anche come si sia sforzato nel “non far diventare queste leggi una merce di scambio con il corpo elettorale LGBT perché sul referendum bisognava dare una risposta sul merito”.
Su quei professionisti che “curano” i gay: “Sono diversi i falsi terapeuti. Queste terapie sono duramente condannate da associazioni di psicologi e psichiatri. Sono tanti questi profeti dell’eteronormatività, ovvero eterosessualità obbligatoria. Si rivolgono a bambini e minori e li sottopongono a terapie psicologiche finalizzate a convincerli che loro non sono omosessuali ma che si tratta solo di pulsioni che si possono combattere. Allora mi chiedo: un eterosessuale potrebbe, tramite una terapia,a diventare gay?”.
ASCOLTA QUA IL PODCAST DELL’INTERVISTA