Il referendum, per merito di Piero Pelù, si è tinto di giallo. Dopo la denuncia del cantautore toscano è esploso il matita gate. Questa mattina, su Radio Cusano Campus, il senatore del Pd, Stefano Esposito, ha così commentato la polemica scatenata dal fondatore dei Litfiba: “Piero Pelù e la polemica sulle matite? Ecco quello che ne penso”, ha detto Esposito durante il format ECG. 

ESPOSITO, SENATORE PD, COMMENTA IL MATITA GATE NATO DOPO LA SEGNALAZIONE DI PIERO PELU’. CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’INTERVISTA INTEGRALE

Stefano Esposito ha parlato di Piero Pelù e delle matite indelebili che non erano indelebili: “Quando è esploso il matita gate ho pensato che la vita di Piero Pelù deve essere stata attraversata da tante cose che noi non possiamo immaginare e che poi gli effetti se ne manifestino a una certa età. Quando fai una vita spericolata poi arrivi a una certa età e vedi le matite camminare da sole, cancellarsi, gomme che volano. Imbarazzante. Se era vero, vuol dire che hanno truccato il voto per far vincere del no e gridare allo scandalo – continua Stefano Esposito parlando del ‘matita gate’ nato dopo la segnalazione di Piero Pelù – Ma io, per mia fortuna, ho cercato nella vita di tenere al riparo più cellule cerebrali possibile. E’ la rete che produce questi mostri. Ci sono gli emuli di Piero Pelù”.

 

Matita gate e Piero Pelù a parte, Stefano Esposito ha detto la sua sui prossimi scenari politici: “La strada è abbastanza semplice. Gli italiani vogliono scegliersi un governo e noi dobbiamo dargli la possibilità di votare il prima possibile. Calcolando i tempi tecnici, tra febbraio e marzo si potrebbe votare. Noi del pd dobbiamo fare un congresso, in tempi rapidi. Di sicuro non potremmo restare sotto lo stesso tetto di chi ci ha definiti dei piccoli Pinochet o degli emuli della P2. Io credo che Renzi abbia ancora in mano il partito. Ha ancora il consenso della stragrande maggioranza degli iscritti e dei militanti. Al congresso, comunque, lo verificheremo. Ci conteremo. Non è improbabile che ci si trovi davanti ad un Renzi dimissionario da Premier a Natale e di nuovo Premier a Pasqua. Non è impossibile, anzi è probabile. Dipenderà molto da lui. Per quello che posso conoscerlo, credo che davvero lui sia molto tentato dall’idea di lasciare, di prendersi un periodo di vacanza. Si è speso molto in questa campagna”.