Nella sua foto su Facebook Andrea Cecconi dice “Io dico NO” e no ha detto lui e la maggioranza del paese che su questo referendum è finalmente tornato alle urne ed ha finalmente trovato nuovo fervore sulle questioni politiche. Renzi si dimette ed ora c’è un governo da portare avanti. Come? Lo chiedono, nel corso della loro trasmissione “Ho scelto Cusano”, i conduttori Livia Ventimiglia e Gianluca Fabi. Ecco cosa ha detto in diretta Cecconi dei 5 Stelle.

Cecconi ha sempre avuto le idee chiare ed ora queste sue idee si sono rivelate le stesse della maggioranza del paese, non si tira indietro nel difenderlo. Ecco come lo ha fatto in diretta su Radio Cusano Campus:

Sull’accusa di populismo: “Ma quale populismo, i cittadini hanno votato per mantenere una Costituzione che amano e non si sono fatti abbindolare da chi cercava di nascondere qual è il vero stato di salute del nostro Paese. A questi poteri economici che si sono intromessi nella nostra democrazia, bisogna dire che un conto è la finanza e un conto è la democrazia. Il cittadino non vuole questa cosa, è un messaggio chiare. Voglio dire alle banche e a tutti gli altri poteri economici: voi siete sempre stati nel nostro Paese con questa costituzione, volevate una costituzione diversa perché volevate guadagnarci ancora di più. Avevo molta paura che il voto finisse sul filo del rasoio, invece con questo divario si è dimostrato che la maggior parte dei cittadini tengono a questa costituzione. Il Paese non è così lacerato come temevamo”.

Sull’eventualità di avere elezioni subito. “Riteniamo che questo Paese debba andare alle elezioni al massimo a marzo-aprile. Un altro governo non legittimato dal popolo non è accettabile. Quindi ci aspettiamo che Mattarella comprenda bene la situazione politica e la richiesta dei cittadini, portando il prima possibile il Paese alle urne”.

Sulla legge elettorale. “Riteniamo che questo Parlamento non debba più fare leggi elettorali. Questo Italicum non l’avremmo mai voluto, ma è nelle mani della Consulta che ce la restituirà ripulita dagli elementi incostituzionale. Tenere fermo il Paese per discutere di legge elettorale non è possibile, bisogna andare a votare. Siamo prontissimi a governare il Paese. Sulla gestione amministrativa locale, qualche politico che ci accusa dovrebbe tirarci fuori bilanci dissestati o mazzette. Noi non riteniamo di star governando male. E’ chiaro che ci sono città più difficili e meno difficili, ma noi gestiamo la cosa pubblica con la massima trasparenza possibile. Dire che siamo incapaci a prescindere è molto pretestuoso”.

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