Non le manda a dire Renato Brunetta. Non è nel suo stile, che piaccia o no, e lo conferma ospite della trasmissione #hosceltocusano di Radio Cusano Campus coi conduttori Livia Ventimiglia e Gianluca Fabi. Senza giri di parola fa una fotografia della Pubblica Amministrazione molto diversa da quella comunicata dal Governo e, numeri alla mano, dà una serie di brutte notizie ai dipendenti pubblici. Quali? Ecco cosa ha detto in diretta sull’emittente dell’università Niccolò Cusano.
“Gli Statali sappiano che in busta paga avranno 30 euro e non 85. I sindacati mentono sapendo di mentire. Sfido Padoan a dire che ci sono le risorse per coprire questo accordo che lui, tra l’altro, non ha firmato”. Ecco le dichiarazioni bomba di Renato Brunetta circa lo stato della Pubblica Amministrazione in Italia e non solo. Vediamo più nel dettaglio cosa ha detto a Radio Cusano Campus:
Riguardo il rinnovo contratti statali. “Sono stato l’ultimo ministro a fare il contratto del pubblico impiego quindi qualcosa ne capisco. Io non ce l’ho con gli amici del sindacato, mi preoccupo solo che si siano fatti prendere in giro dal solito Renzi. Nella legge di bilancio per il rinnovo dei contratti pubblici e altre misure come gli 80 euro ci sono 1 miliardo e 400mila euro. Vuol dire che per la parte di rinnovo contratto ci sono 30 euro netti, non 85 euro. Quindi l’anno prossimo quando faticosamente saranno fatti i contratti, molto probabilmente avranno 30 euro al mesi netti in busta paga e non 85. In calce a questo accordo di 4 pagine manca la firma del ministro dell’economia Padoan quindi sono preoccupato anche per questi 30 euro netti. Perché senza la firma di Padoan, senza bollino della Ragioneria di Stato, l’accordo è in dubbio. I dipendenti pubblici sono 3 milioni e mezzo, a firmare questo accordo è stato solo il governo, quindi la parte Stato, che occupa la metà, l’altra metà che sono regioni province e comuni a quel tavolo non c’erano. Siccome l’altra metà dei lavoratori pubblici dovrebbe sborsare 2,5 miliardi di euro per ottemperare a quegli impegni, regioni province e comuni chiederanno i soldi allo stato perché in cassa non li hanno. Prevede l’eliminazione delle fasce di merito e il ritorno alla contrattazione sindacale di 10 anni fa. In poche parole non si muoverà più foglia che il sindacato non voglia. I sindacati hanno anche ottenuto di cambiare un contenuto della Buona Scuola, i sindacati hanno preteso da un Renzi disperato anche di fare marcia indietro su se stesso, su una norma approvata non più tardi di un anno fa”.
“I sindacati sono contenti dell’accordo? Mentono sapendo di mentire. Sanno benissimo che il miliardo e 400mila previsto dalle legge di stabilità non basta per coprire un aumento di 85 euro al mese in busta paga. Sfido Padoan a dire: firmo che nell’accordo ci sono 85 euro, che questi soldi sono già contenuti nella legge di bilancio in corso di approvazione e dalle risorse stanziate dalla legge di stabilità per il 2016. E’ un accordo elettoralistico fatto per abbindolare qualcuno che ci crede. Mi dispiace per i dipendenti pubblici che ancora una volta vengono presi in giro”.
Su Prodi che si è schierato per il sì al referendum. “Certamente è un boomerang per Renzi perché ricompatta il mondo del centrodestra e non solo che non ama Prodi.. La motivazione di Prodi, meglio succhiare un osso che succhiare un bastone la dice lunga del momento particolare della nostra democrazia. A me non piacciono ossa e bastoni, e soprattutto non mi piacciono questo linguaggio violento. Non mi piacciono queste allusioni, io preferisco le accettazioni o le negazioni a viso aperto, con la chiarezza delle idee, se è sì è sì, se è no è no”.