Due amanti killer Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, un medico anestesista e un’infermiera di Saronno. La procura sta indagando su almeno 10 morti sospette ma dalle intercettazioni emergono già alcuni passaggi inquietanti: “Ma poi la nonna Maria la facciamo fuori…”, “Poi c’è tua zia Gabriella…” e ancora: “Le avresti fatte sparire così? Non è così semplice, sono grosse! L’umido da noi passa solo una volta a settimana (…) non abbiamo più neanche i maiali”. Per comprendere cosa è scattato nelle menti delle due persone il Prof. Alessandro Meluzzi, psichiatra, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

“Siamo davanti ad un classico: Due serial killer che hanno un’attitudine ad uccidere per voler somigliare a Dio– ha detto Meluzzi- Cazzaniga eliminava pazienti probabilmente terminali o pre-terminali con un cocktail di farmaci che, dobbiamo dirlo, entrano a far parte di quelle che sono chiamate sedazioni terminali che vengono in qualche modo concordate, anche con la famiglia, a letto del malato in agonia. Cazzaniga non è stato immediatamente indagato per questo motivo, le sedazioni terminali fanno parte di protocolli che da tempo sono applicati; una scelta percorsa, sostengo a ragione quando concordata, per mettere fine alle sofferenze del malato. Il “Protocollo Cazzaniga” passava come qualcosa di normale per questo motivo”.

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“Nella gerarchia dei medici che si suicidano – ha aggiunto il Prof.Meluzzi- gli anestesisti sono al primo posto. Evidentemente gli anestesisti possono pensare, qualora ci siano aspetti di personalità disturbate, di diventare i padroni della vita e della morte come successo in questo caso. I medici non sono esseri perfetti”.