SVa giù duro l’onorevole Francesco Boccia, del PD, ai microfoni di Radio Cusano Campus. Ospite della trasmissione #hosceltocusano, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, si è apertamento espresso sull’emendamento Taranto e sull’eventuale ruolo (o non ruolo) di Matteo Renzi. Ecco cosa ha detto Francesco Boccia sul tema.

Sparisce l’emendamento Taranto dalla Legge di Bilancio? Ecco cosa ne pensa l’onorevole Francesco Boccia (PD) ai microfoni di Radio Cusano per #hosceltocusano in diretta:

“Renzi ha mostrato totale disinformazione sulla vicenda, ho 20 testimoni che confermano mia versione. Partiti come il Pd hanno leadership che sostituiscono le classi dirigenti. Molti la pensano come me non lo dicono perché hanno paura di ripercussioni. Il Congresso dovrà cambiare radicalmente il nostro partito. La politica non può essere solo tweet o slogan, che servono per vendere un giorno un prodotto e un giorno un altro”

Il comportamento di Renzi secondo Boccia. “Mi dispiace che a pronunciare queste parole sia il Presidente del Consiglio e il segretario del mio partito. Ha mostrato una totale disinformazione sulla vicenda, è stato già smentito dal suo sottosegretario alla Presidenza De Vincenti che ha ammesso le responsabilità di Palazzo Chigi. Tra le priorità quell’emendamento c’è sempre stato e l’ultima notte non è andato al voto per espressa richiesta di Palazzo Chigi. Ho sospeso la seduta, mi sono fatto sostituire in Commissione per un’ora per andare in una sala con 20 persone dentro che possono testimoniare la mia versione. Mi è stato detto che mancava il via libera di Palazzo Chigi. De Vincenti ha confermato che non c’era la disponibilità. Ho tentato in extremis di vincolare almeno i 50 milioni nelle tabelle e mi sono sentito rispondere di nuovo no dal governo”.

Sulla solidità del partito: “Quando si governa e si amministra più si sale nella piramide del potere più ad un certo punto aumenta la discrezionalità nell’ultima decisione. Quando un tempo c’erano partiti solidi che avevano all’interno gruppi dirigenti che erano in grado di dire no a chi governava, chi governava era anche più attento alle esigenze complessive. In questa fase storica i grandi partiti hanno al loro interno leadership così forti da diventare sostitutive della classe dirigenti. Su casi come questi non si sono sentite molte voci, in quanto hanno tutti il timore che poi possano esserci ripercussioni, ovviamente questo non lo dice nessuno”.

Boccia dà un appuntamento a Renzi: “Io credo che al prossimo congresso sarà necessario cambiare radicalmente il nostro partito. Io sono uno di quelli che vota sì, ma non avrei mai portato il Paese all’armageddon. Chi vota contro è un nemico da abbattere è una roba che non mi appartiene culturalmente, è lontana da me. Penso che non si possa piegare tutto ai propri fini, ci sono dei limiti oltre il quale non si deve andare e in questo caso si è andati. La politica non può essere solo tweet o slogan, che servono per vendere un giorno un prodotto e un giorno un altro”.

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