Come l’ha visto il senatore del Movimento Cinque Stelle, Nicola Morra, il premier Matteo Renzi, ospite ieri di Barbara D’Urso? Di questo e non solo il senatore pentastellato ha parlato stamattina, intervenendo su Radio Cusano Campus all’interno del format ECG. 

Nicola Morra è caustico parlando dell’ospitata di Matteo Renzi da Barbara D’Urso: “Ieri Renzi ha fatto il presentatore televisivo da Barbara D’Urso? Non l’ho visto, certi programmi per noi sono off limits, non riescono in ogni modo ad essere attrattivi. Ci dispiace per la signora D’Urso, ma i suoi istrioni non riusciamo ad apprezzarli. Fino al 2, ma conoscendo Renzi anche oltre il 2 dicembre, ci sarà da divertirsi. Con Renzi – prosegue Nicola Morra -la politica è divertimento, ma è divertimento volgare, è tutto molto prosaico, le battute che lui propone sono da villaggio turistico. Può darsi che Renzi si stia già preparando al suo futuro, visto che ha detto che se dovesse vincere il no lascerà la politica e magari si metterà a lavorare nel mondo dello spettacolo”.

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Dopo aver parlato dell’ospitata di Matteo Renzi da Barbara D’Urso il senatore del Movimento Cinque Stelle ha detto la sua sulla presa di posizione del Financial Times: “Li ringrazio perché si sono fermati a otto, temevo che fossero venti o venticinque. Noi abbiamo un sistema bancario indebolito anche per la straordinaria miopia delle nostre classi dirigenti e per corresponsabilità dell’istituto di vigilanza centrale, che ha consentito negli anni che i nostri erogatori di credito rendessero i loro affidamenti sempre più di minor valore”.

In chiusura Nicola Morra ha commentato l’uscita di Carla Ruocco, che ha associato Fidel Castro a Casaleggio: “E’ un problema semantico. Se il termine rivoluzionario vuole indicare colui che rompe con una prospettiva di pensiero e di azione l’accostamento ci sta tutto. Se al contrario rivoluzionario è solo colui che combatte con armi in trincea a favore di un convincimento, beh la differenza emerge. Casaleggio è stato un visionario che ha rotto con alcuni scenari politicamente ammuffiti, è riuscito a far comprendere a moltissimi che si poteva far politica diversamente, in modo libero, attraverso la rete. Bobbio nel 1978 scriveva che una democrazia diretta si sarebbe potuta realizzare soltanto nell’epoca dell’informatica, se all’epoca poteva sembrare solamente un’ipotesi di scuola, Casaleggio nel ventunesimo secolo l’ha fatta esprimere in maniera esplosiva. Ben venga questo accostamento in termini di