Prima dell’avvento di internet, il bullismo, e tutti quegli atti persecutori che venivano perpetrati da un gruppo ai danni di un singolo, si consumavano tra i banchi di scuola o al campo di calcio di quartiere o, ancora, nella comitiva sotto casa. Con la diffusione e l’evoluzione delle nuove tecnologie, utilizzate anche da parte dei più giovani, questo fenomeno non solo ha assunto proporzioni più vaste ma ha utilizzato la vastità della rete per divenire ancor più capillare: oggi, infatti, si parla di cyberbullismo.
La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò Cusano ha realizzato uno studio e stilato un’infografica chiamata “Cyberbullismo – Un Fenomeno in Evoluzione” al fine di circoscrivere i contorni di un tema attuale che coinvolge un numero sempre più elevato di giovani, tanto da far emergere la necessità di dibattere su un’eventuale nuova normativa per limitare i danni provocati dal cyberbullismo.
Intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio ed emarginare attraverso l’uso delle nuove tecnologie: questo, in estrema sintesi, è ciò che si intende per cyber bullismo. Questo fenomeno può essere perpetrato in modi diversi e con l’ausilio dei più noti supporti tecnologici attraverso piattaforme di socializzazione online: telefonate minatorie, messaggi aggressivi e ricattatori, chat di gruppo in cui si prende di mira il soggetto da perseguitare ma anche siti, social network e giochi online. Le frontiere della comunicazione moderna sono gli strumenti ideali per chi intende portare avanti il meschino gioco dell’emarginazione e della denigrazione, continua, costante e logorante.
Per far fronte ad un fenomeno che si evolve e si espande pericolosamente, la Camera ha approvato la proposta di legge che prevede un complesso di misure per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cosiddetto cyberbullismo. Il testo torna ora per l’ultima lettura al Senato.
Questi, in 6 punti, i contenuti principali del testo.
IDENTIKIT DEL BULLO – Entra per la prima volta nell’ordinamento una puntuale definizione legislativa di bullismo e cyberbullismo.
OSCURAMENTO DEL WEB – Chi è vittima di cyberbullismo (o anche il genitore del minorenne) può chiedere al titolare del trattamento, al gestore del sito internet o del social media di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete.
DOCENTE ANTI-BULLI IN OGNI SCUOLA – In ogni istituto tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo.
STRETTA SU STALKING TELEMATICO – Viene rafforzata l’attuale aggravante per gli atti persecutori online specificandone meglio i contorni.
AMMONIMENTO DA PARTE DEL QUESTORE – In presenza di reati non procedibili d’ufficio il bullo, sulla falsariga di quanto già è previsto per lo stalking, potrà essere formalmente ammonito dal questore che lo inviterà a non ripetere gli atti vessatori. Qualora l’ammonimento cada a vuoto, la pena viene aumentata. Se l’ammonito è minorenne, il questore lo convocherà insieme a un genitore.
PIANO D’AZIONE E MONITORAGGIO – Presso la presidenza del consiglio verrà istituito un tavolo tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire il bullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.
A favore della legge si schiera l’Avvocato Meazza il quale sostiene che il provvedimento introduce una serie di misure a carattere educativo e formativo finalizzato a favorire una maggior consapevolezza tra i giovani del disvalore di comportamenti persecutori, tra i contrari, invece, si schiera il giornalista esperto di internet Di Corinto afferma che la legge potrebbe essere usata contro la libertà di espressione in rete.
Dall’infografica realizzata dall’Università N. Cusano emergono numeri preoccupanti ma che delineano nel dettaglio la dimensione di questo fenomeno. Se dovessimo geolocalizzare gli atti di bullismo e cyber bullismo nel nostro paese emergerebbe in maniera lampante come nel Nord dell’Italia questa tendenza sia maggiormente diffusa: il 35% dei ragazzi subiscono atti di bullismo almeno una volta l’anno mentre il 23% sono vittime più di una volta al mese. Il Centro e il Sud evidenziano numeri leggermente inferiori: il 30% viene perseguitato raramente durante l’anno, il 18% più volte durante ogni mese. Nelle isole crescono i bullizzati una volta ogni tanto (37%) mentre diminuiscono gli atti più frequenti, di cui sono vittime il 12% dei ragazzi.
I comportamenti che tendono a denigrare ed emarginare riguardano per lo più l’utilizzo di soprannomi, parolacce ed insulti, per il 12% degli intervistati, derisioni sull’aspetto fisico o per il modo di parlare colpiscono il 6,3% delle vittime mentre la violenza fisica coinvolge il 3,8% dei ragazzi bullizzati. Una serie di consigli utili per coloro i quali tentano di sottrarsi al fenomeno del cyber bullismo possono essere: non fornire dati sensibili, non accettare appuntamenti, non dare informazioni di carattere personale attraverso i social network, non mettere in rete foto personali che ritraggono momenti privati della propria vita, utilizzare nick name di fantasia e non rispondere mai alle provocazioni e agli insulti.
Nel caso in cui ci si renda conto di essere vittima di bullismo o cyber bullismo è consigliabile salvare messaggi ricevuti annotando ora e orario di ricezione, cambiare nick name, numero di cellulare o indirizzo mail ed infine, parlarne con un adulto fidato.
Infografica a cura della Facoltà di Giurisprudenza Università Niccolò Cusano