Chiunque studi la storia con intelligenza sa che conoscere il proprio passato aiuta moltissimo il futuro. Perché è dalla consapevolezza di un problema che si possono muovere le prime mosse per tentare di risolverlo. Questo discorso generico vale anche nello specifico delle Vittime della Strada, che dal 2000 ad oggi hanno registrato numeri da guerra civile: 75mila morti ed oltre 300mila disabili permanenti. E allora accendiamo i riflettori della memoria con questa proposta dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus che sta raccogliendo firme per chiedere di ufficializzare in Italia la Giornata ONU del Ricordo delle Vittime della Strada (in programma il 20 novembre).
A spiegare quanto sia utile ricordare le vittime della strada è una fonte autorevole. Si tratta di Giuseppa Cassaniti, Presidentessa dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus che patrocina il master in “Omicidio e lesioni colpose stradali tra diritto, processo e medicina legale”, che si svolge presso l’Università Niccolò Cusano.
”Noi abbiamo bisogno di ricordare le vittime per impegnarci a far sì che certe cose non capitino più. E’ vero che ci dobbiamo impegnare nella prevenzione ma intanto il dramma continua. Non si possono sottovalutare i problemi di chi rimane vittima di un incidente. E’ necessario ci siano cure immediate, che si svolgano indagini accurate per assicurare verità e giustizia alle vittime. Infine, bisogna garantire celerità e rigore nei processi. Sono questi gli argomenti sui quali stiamo puntando”
Il dramma delle vittime della strada ha contorni foschi che non tutti conoscono.
“Dobbiamo tenere conto che sono vittime le persone che perdono la vita e la salute ma il dramma coinvolge anche le famiglie. La maggioranza di queste persone sono giovani. Immaginatevi cosa vuol dire per una famiglia di avere a che fare con certe situazioni. Se si pensa che sulle strade in un anno muoiono circa 4000 persone, vorrei capire come mai non c’è una presa di posizione forte da parte dei nostri decisori per dire basta a questa inciviltà. L’incidente si deve prevenire”.
Le necessità di un master come quello così specifico dell’UniCusano e di una giornata annuale in cui ricordare le vittime nascono da un 2015 in cui i numeri sopra citati sono cresciuti.
“Negli anni precedenti c’è stata una diminuzione degli incidenti grazie al caro della mobilità. Il presso della benzina era più caro. Ora la mobilità è ripresa e sono aumentati gli incidenti. Anzi, bisogna dire che in realtà sono aumentate le vittime. È molto indicativo tutto ciò. Non c’è ancora una forte presa di posizione sulla prevenzione. Bisognerebbe fare delle modifiche al codice della strada ma ancora non sono state completate. Dovrebbe esserci un impegno effettivo, un imput forte da parte del Governo. Sarebbe utile fissare un obiettivo da raggiungere su tutto il territorio italiano, ovvero il dimezzamento degli incidenti entro il 2020”.