“Non volevo diventare un boss”. Se te lo dice Genny Savastano pensi subito ad un clamoroso pentimento. E invece a parlare questa volta è lo straordinario attore che a Genny Savastano ha prestato volto, voce e corpo. Salvatore Esposito, star di Gomorra, ha scritto per Rizzoli il libro “Non volevo diventare un boss”. Un vero e proprio inno alla voglia di sognare, un messaggio indirizzato soprattutto ai più giovani: abbiate il coraggio di inseguire le vostre ambizioni.  Proprio per parlare di “Non volevo diventare un boss” Salvatore Esposito è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG. 

“Non volevo diventare un boss”, edito da Rizzoli. Il racconto di come Salvatore Esposito è arrivato ad essere una delle star di una serie che incanta l’Italia e spopola in tutto il mondo. Dice Salvatore Esposito: “La mia non è assolutamente una autobiografia, non è il racconto della mia vita, più che altro è un racconto del mio percorso, su quello che mi ha portato a realizzare il mio sogno. Il mio intento è quello di dire ai tanti ragazzi e ai tanti giovani che oggi non credono più nei loro sogni, non hanno speranza, non credono più a nulla, che nonostante tutte le difficoltà, nonostante il periodo di crisi, con volontà e caparbietà si possono realizzare i sogni. Ci vogliono tante componenti, ma bisogna crederci. E il mio messaggio va anche alle famiglie di questi ragazzi, spesso non supportati abbastanza”.

Il 12 luglio Salvatore Esposito all'Unicusano
Salvatore Esposito ha scritto per Rizzoli “Non volevo diventare un boss”

In “Non volevo diventare un boss”, edito da Rizzoli, Salvatore Esposito torna quindi indietro nel tempo. Raccontando tra le altre cose quali siano stati gli ostacoli più duri da superare prima di arrivare al successo: “li ostacoli più ostici? Quelli sociali. Le difficoltà economiche, le difficoltà che affronta spesso chi nasce in determinate zone, abbandonate dalle istituzioni. Io ho avuto dalla mia una famiglia forte, una famiglia che mi ha sempre protetto e indirizzato verso la strada giusta. Tanti ragazzi purtroppo non hanno questa mia stessa fortuna e quindi prendono altre strade. Non è vero che in Italia è tutto chiuso, tutto fermo e tutto finto. Tanti ragazzi mi chiedono per strada come ho fatto a diventare un attore e io ci tengo a raccontargli che nonostante io provenga da una famiglia umilissima, dove lavora solo mio padre a parte me e fa il barbiere, con la volontà si può arrivare a realizzare i propri sogni. Poi serve anche un pizzico di fortuna: io mi sono fatto trovare pronto quando è passato l’unico treno”.

SALVATORE ESPOSITO A RADIO CUSANO CAMPUS: ECCO DI COSA PARLA IL MIO LIBRO ‘NON VOLEVO DIVENTARE UN BOSS’ EDITO DA RIZZOLI. L’INTERVISTA INTEGRALE 

Gomorra Genny Savastano alias Salvatore Esposito nuovo fuoriclasse del cinema italiano
Salvatore Esposito ha scritto per Rizzoli “Non volevo diventare un boss”

Non è stato facile per Salvatore Esposito arrivare a realizzare il proprio sogno. Per nessuno è facile. Ma non deve mai mancare la voglia di lottare, studiare, battersi, insistere per fare nella vita ciò che veramente si desidera. Anche questo è il messaggio di “Non volevo diventare un boss”, edito da Rizzoli: “Sono venuto a Roma a 24 anni, per mantenermi e pagarmi gli studi attaccavo i manifesti, ho fatto il cameriere, ho fatto volantinaggio. Ripeto, sono stato fortunato perché mi sono fatto trovare pronto quando è passato il mio unico treno. Ricordo Stefano Sollima che mi ha chiamato e mi ha detto che Genny ero io. E lì c’è stata davvero una esplosione di felicità, perché mi sono reso conto che i tanti sacrifici che ho fatto insieme alla mia famiglia non sono stati vani. Io non ero ai casting di Gomorra per fare il ruolo di Genny Savastano, ma per dare le battute agli attori che venivano provinati. Dopo è subentrata la questione Genny. E’ fondamentale avere il prima possibile le idee chiare su quello che si vuole fare nella vita. Già da bambino sognavo di fare l’attore. A 24 anni ho deciso di lasciare il MC Donald dove lavoravo e di trasferirmi a Roma per iniziare a studiare recitazione. Ho iniziato a 24 anni, ora sento tanti ragazzi che a 19 anni dicono di essere troppo vecchi…Non è mai troppo tardi, bisogna sempre crederci e lottare”.