Antonio Di Pietro al referendum costituzionale voterà no. Non ne ha mai fatto mistero. Oggi intervenendo su Radio Cusano Campus, all’interno del format ECG, ha confermato la sua intenzione di voto: “La Costituzione andrebbe applicata, non modificata”. Poi, Di Pietro ha difeso Travaglio e Padellaro dagli attacchi di alcuni comitati per il sì al referendum, secondo i quali sarebbero troppo presenti in trasmissioni televisive.
Costituzione, Di Pietro ha risposto a chi, dai comitati del sì al referendum, lamenta l’eccessiva presenza delle ragioni del no in televisione: “La volpe si lamenta sempre perché dice che ci sono troppe poche galline da mangiare. Se Renzi invece di fare il Presidente del Consiglio sta facendo campagna elettorale come un qualsiasi politico che non ha altro da fare, dire una cosa del genere mi pare veramente assurdo. Preoccupiamoci piuttosto del merito della vicenda, questa Costituzione è meglio di come vorrebbero cambiarla. I comitati del sì ce l’hanno con l’eccessiva presenza in tv di Travaglio e Padellaro? Ma l’hanno cambiata Travaglio e Padellaro la Costituzione o l’ha cambiata il Governo Renzi? Criminalizzare chi non segue il pensiero unico è una storia vecchia, che risale agli anni 30”.
Costituzione. Sull’ipotesi di rinviare il referendum Antonio Di Pietro è categorico: “Renzi e Alfano hanno buttato il sasso e nascosto la mano. L’hanno buttata lì, se la va la va. Hanno fatto il poliziotto buono e il poliziotto cattivo. Il ricorso di Onida? Sul piano tecnico non mi metto a discertare, da cittadino dico solo che sarebbe giusto levarci di mezzo questo quesito, facciamo votare il popolo italiano, meglio farlo questo referendum piuttosto che continuare a tirare la corda. Io voterò no senza se e senza ma, perché non credo che in Italia le cose non funzionino per colpa della Costituzione, ma dalla mancata applicazione della nostra Costituzione”.
Su Cantone, chiamato a vigilare su tantissimi fronti: “Gli esprimo solidarietà, ci sono passato anche io. Quando facevo Mani Pulite dicevano tutti ‘mò arriva Di Pietro, mò arriva Di Pietro’. Invece di uno di Cantone ne servirebbero 45”.