Non smette di far parlare di sé l’omicidio di Yara. I colpevolisti e gli innocentisti di Bossetti si danno battaglia ovunque. Ovunque, anche su Radio Cusano Campus nel corso della trasmissione “Legge o giustizia” del nostro Matteo Torrioli. Questo turno della battaglia spetta all’avvocato Salvagni, legale di Massimo Giuseppe Bossetti, che ha commentato le parole della giornalista Cristiana Lodi ascoltate durante il programma Rai “Storie Vere”. Secondo la Lodi, la difesa di Bossetti avrebbe commesso alcuni errori durante il processo. Ecco come ha risposto Salvagni.
L’avvocato Salvagni non ha troppo gradito le parole della Lodi in Rai. La sua risposta è arrivata in diretta su Radio Cusano Campus. Ecco cos’ha detto in diretta:
Sui presunti errori della difesa di Bossetti: “Quanto accaduto nel programma Rai “Storie Vere” è grave ed offensivo. Tutto ciò è grave perché si fa un cattivo servizio di informazione. Viene intaccata la professionalità della difesa che ha presentato nei termini corretti le richieste di perizie. In questo processo c’è la lesione dei diritti dell’imputato che non si è mai potuto difendere”.
Sulle armi “spuntate”del genetista Marzio Capra, consulente del pool difensivo di Bossetti: “È cronaca che a Marzio Capra e alla difesa non sono mai stati neppure mostrati i reperti. La difesa non ha potuto vedere i reperti. Provocatoriamente dissi che volevo vedere tutto, anche i buchi, ovvero i pezzi asportati per fare l’esame del dna. Non abbiamo visto i reperti né mai partecipato ad alcuna indagine scientifica. Spero che la Corte d’Assise d’Appello si accorga di tutto ciò”.
Sul giornalista Carmelo Abate che, su Facebook, ha mostrato dei dubbi in merito alla condanna di Antonio Logli: “Col debito rispetto per le opinioni, qui c’è un doppio pesismo, un garantismo a corrente alterna. Abate ha detto che se non fosse stata concessa la perizia richiesta dalla difesa sarebbe diventato il primo difensore di Bossetti, cosa che mi pare non sia avvenuta”.
Su Logi non in carcere e Bossetti sì: “Bisogna valutare le tre esigenze cautelari: reiterazione, inquinamento delle prove e pericolo di fuga. Il giudice, per Logli, ha valutato che queste esigenze non ci sono, in linea con il codice. La potenza mediatica di un processo e la forza dirompente di alcune situazioni sono importanti. I media hanno effetto su alcuni imputati. Vorrei ricordare che Bossetti è stato libero per anni, fino all’arresto, e non ha mai fatto nulla: come poteva, dopo l’arresto, esserci il pericolo di reiterazione del reato? Ritengo questa situazione al limite della fantascienza”.
