Il cuore dell’Italia trema. Ancora. Tre violente scosse di terremoto hanno sconvolto l’Italia centrale nella giornata di mercoledì 26 ottobre. La prima scossa di terremoto,  5.4 di magnitudo, è avvenuta alle 19,11 e ha scosso tutto il centro Italia. La seconda, ancora più forte, di magnitudo 6.0, è arrivata alle 21.18. Epicentro di queste cosse individuato nella Valnerina,  tra Perugia e Macerata. La terza scossa di terremoto è giunta alle 23.42, anche questa violenta, magnitudo 4.8, con epicentro nelle Marche. 

Aggiornamento 11.33 – Il presidente dell’ordine dei geologi del Lazio sulle ultime scosse che hanno interessato il centro Italia intervenendo a Radio Cusano Campus dichiara: “La faglia di ieri non è la stessa che ha determinato il terremoto di Amatrice e Accumuli, ma se non è la stessa diciamo che è la cugina. Non mi sento di parlare di effetto domino. Quella fascia appenninica ha un’elevata probabilità di essere interessata da eventi sismici di elevata intensità, non mi sento di escludere la possibilità di repliche importanti nei prossimi giorni. Nella sfortuna dell’evento abbiamo avuto la fortuna rappresentata dal fatto che molte abitazioni erano già state evacuate. La percentuale di distruzione è molto alta ma non ci sono vittime. Ora bisogna individuare le condizioni morfologiche di sicurezza per l’installazione dei nuclei abitativi mobili, lì tra dieci giorni arriverà la neve, nelle tendopoli che pure rappresentano una soluzione d’emergenza non è immaginabile sostare per più di qualche giorno”.

Aggiornamento 10:45 – Terremoto, altra scossa di magnitudo 4,4 a Castel Sant’Angelo su Nera, tra Marche e Umbria
Fonti governative, intanto, fanno sapere che oggi pomeriggio Matteo Renzi effettuerà un sopralluogo nelle aree interessate dalle ultime scosse. Il Premier rientrato a Roma nella serata di ieri è in costante contatto con la protezione civile.

Aggiornamento 7.19. Finora si contano un morto, il settantatreenne colpito da infarto a Tolentino, e dieci feriti, tra cui un bambino, grave, di Camerino. Gli altri feriti sono 8 di Fabriano e uno di Visso.
C’è il primo morto. Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale ha fatto la prima vittima. Si tratta di un anziano di Tolentino, colpito da infarto. Sono stati riscontrati crolli in molte zone, grave un bambino a Camerino, feriti fortunatamente lievi in altre zone fortemente colpite dal sisma.

TERREMOTO, AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE. VIDEO DA ROMA

A Roma dopo la prima e la seconda scossa di terremoto molte persone sono uscite di casa e scese in strada. Evacuata la Farnesina per motivi precauzionali. Nella Capitale la paura è stata tanta, anche se non si riscontrano danni. Diversa la situazione a Visso, una delle località più duramente colpite dal sisma. Pazzaglini, sindaco di Visso, parla di centro storico inagibile.

A Castel Sant’Angelo, il Sindaco ha immediatamente lanciato l’allarme. Ieri sera, al Corriere, ha dichiarato: “La situazione è critica, è ancora difficile fare una conta concreta dei danni”. Solo stamattina, infatti, potremmo renderci davvero conto di quale sarà il dazio da pagare a questo terremoto che ha nuovamente scosso gran parte del centro d’Italia.

TERREMOTO, AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE. VIDEO DICHIARAZIONI SINDACO CASTEL SANT’ANGELO

La testimonianza più drammatica, per ora, è giunta dal sindaco di Ussita, Marco Rinaldi. “È stato un terremoto fortissimo, apocalittico, la gente urla per strada e ora siamo senza luce, vi prego lasciateci lavorare. Sono crollate parecchie case, il nostro paese è finito”, ha detto il primo cittadino della località che si trova tra Visso e Castel Sant’Angelo, dopo la seconda scossa di terremoto avvertita in tutto il centro Italia nella serata del 26 ottobre.

TERREMOTO, AGGIORNAMENTI IN TEMPO. VIDEO: CROLLI E PANICO SUBITO DOPO LA PRIMA SCOSSA

Drammatiche anche le immagini che arrivano da Campi di Norcia, con il crollo della chiesa di San Salvatore, ripreso in diretta da Rai News 24. Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale nella serata del 26 ottobre ha causato enormi danni anche dal punto di vista artistico. Impossibile, per ora, fare un bilancio del dazio pagato dal nostro patrimonio artistico e culturale.