Omicidio stradale, una legge che serviva? Si parlerà di questo e di molto altro nel master che si svolgerà presso l’Università Niccolò Cusano dal titolo: “Master II in Omicidio e lesioni colpose stradali tra diritto, processo e medicina legale”. Il professor Adelmo Manna, Ordinario di Diritto Penale dell’Università di Foggia e coordinatore del comitato scientifico, ha spiegato, ai microfoni di Legge o Giustizia su Radio Cusano Campus (www.unicusano.it), le finalità del master. “Nell’omicidio e nelle lesioni colpose già esisteva la violazione delle norme sulla circolazione stradale e le problematiche relative all’alcol dipendenza e alla tossicodipendenza – ha spiegato Manna – il problema fondamentale è che sia nel caso dell’omicidio che delle lesioni, l’aggravamento di pena dava luogo alle circostanze aggravanti che entravano nel giudizio di bilanciamento. Potevano essere dichiarate sub valenti o equivalenti rispetto alle attenuanti. Allora la pena, naturalmente, scendeva. Forse era sufficiente, come sostenne anche il sottosegretario ai trasporti l’Onorevole Umberto Del Basso De Caro, disse che non era necessario un intervento così ampio del legislatore”. La necessità di un intervento nasce da alcuni casi giurisprudenziali, risolti in modo diametralmente opposto dalla Cassazione. “Uno è il caso Lucidi e l’altro è il caso Vasili. Nel primo era stato applicato in primo grado l’omicidio doloso con dolo eventuale, in corte d’Assise d’Appello e poi in Cassazione è stato derubricato in colposo. Nel caso Vasile è successo l’opposto: in primo grado dolo eventuale, in secondo grado colposo. La Cassazione ha annullato con rinvio ritenendolo doloso. Evidentemente ci sono incidenti stradali dove la colpa è così macroscopica che lambisce il dolo”. Quindi, come si è agito? “Il disegno di legge originario, presentato dal Movimento 5 Stelle, voleva introdurre l’omicidio e le lesioni stradali come delitti dolosi. Questa strada è stata abbandonata perché il Governo ha introdotto l’omicidio e le lesioni stradali colpose. Anche le aggravanti delle aggravanti oggi non sono più bilanciabili, per questo la pena per omicidio colposo stradale e lesioni è molto elevata”. Un provvedimento che, secondo Manna, non risolve i problemi: “Il notevole aumento della pena rispetto alla tradizione del reato colposo ci fa ritenere che si tratti di una sorta di legislazione che noi chiamiamo compulsiva, ovvero che esorta caldamente i cittadini ad osservare le norme. Si è però potuto constatare, da Cesare Beccaria in poi, che non è con l’aumento delle pene che si ottiene la non commissione dei reati. Non dobbiamo poi dimenticare che secondo l’articolo 43 del codice penale il delitto è doloso secondo l’intenzione, ovvero quando l’evento dannoso o pericoloso è prevenuto e voluto come conseguenza dell’azione. C’è una differenza abissale tra chi uccide la propria moglie o chi uccide un’altra persona perché ubriaco con la propria macchina: in questo secondo caso c’è la colpa ma non può essere trattato allo stesso modo del dolo”. Nel master, quindi, cosa si farà? “Analizzare la legge da un punto di vista penale sostanziale: basterà l’inosservanza delle norme del codice della strada perché il soggetto venga ritenuto in colpa o bisognerà richiedere  la prevedibilità in concreto e l’evitabilità dell’evento? Inoltre, quando si accerta la colpa? Quando il soggetto si è ubriacato, ed era capace di intendere o volere, o quando ha cagionato l’incidente, quando non era più capace di intendere o di volere? C’è poi il problema della causalità della colpa”. Le iscrizioni al master scadranno il 31 ottobre. Per iscriversi e avere ulteriori informazioni basta visitare il sito www.unicusano.it ed entrare nella sezione master; telefonare allo 0645678355; scrivere  a [email protected]