Le deposizioni di Micaela Campana e Nicola Zingaretti al processo per “mafia capitale”, ma non solo. E’ stato trasversale l’intervento di Peter Gomez questa mattina su Radio Cusano Campus. Nel corso del programma ECG il direttore del Fattoquotidiano.it ha fatto il punto su diverse situazioni. Dal referendum alla manovra finanziaria varata dal Governo. 

Gomez è tornato sulla deposizione di Micaela Campana, commentando un servizio montato da Gisella Ruccia, del fattoquotidiano.it, in cui si mettono in fila tutti i non ricordo della deputata dem: “Un momento un po’ imbarazzante. E’ stato imbarazzante quello che le hanno detto i giudici, che a un certo punto le hanno detto ‘ma lei fa parte della commissione giustizia, non conosce le regole del processo?’ o ancora ‘Ma lei è una persona giovane, come è possibile che non ricordi’. E’ evidente che lei ricordava benissimo, o ricordava meglio di quanto ammesso, ma non voleva dire certe cose. Figuratevi che la Campana, e qui bisogna renderle onore, avrebbe avuto diritto, in quanto ex moglie di uno degli indagati, di avvalersi della facoltà di non rispondere. Non lo ha fatto e si è presentata. Al contrario di Zingaretti…”.

Dopo aver detto la sua sulla deposizione di Micaela Campana, Peter Gomez si dedica proprio all’atteggiamento avuto dal Presidente della Regione Lazio: “E’ quasi peggio della Campana. Quando fai politica e sei davanti a un carico elettivo devi cogliere l’occasione per fare piena chiarezza e quella era una buona occasione per Zingaretti. Invece il governatore del Lazio ha detto che ha querelato Buzzi e che in quel processo spiegherà come stanno le cose. In realtà è piuttosto improbabile che assisteremo mai a un processo per calunnia contro Buzzi. Perché Buzzi parla riferendosi sempre a altre persone”.

PETER GOMEZ SU RADIO CUSANO CAMPUS PARLA DELLA DEPOSIZIONE DI MICAELA CAMPANA, NICOLA ZINGARETTI E DI MANOVRA. CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’AUDIO INTEGRALE 

Da Peter Gomez, poi, anche una battuta sul viaggio di Renzi negli USA: “Obama fa sempre dichiarazioni a favore dei governi alleati. Accadde anche durante la brexit. Si era augurato che gli inglesi restassero nell’Europa. E’ evidente che il Governo americano quando ha a che fare con il Premier di un governo alleato si augura generalmente che rimanga in sella. Comunque, a molti italiani non è simpatico il fatto che il Presidente degli Usa possa dare indicazioni di voto. Quindi qualcuno potrà decidere di votare no dopo le parole di Obama, così come qualcuno potrà decidere di votare sì visto che D’Alema è il leader del fronte del no. D’Alema gode di una impopolarità straordinaria. Sponsorizza delle ragioni che io condivido, ma non credo che il suo volto faccia bene al fronte del no”.

Sulla manovra finanziaria varata da Renzi, Peter Gomez è categorico: “E’ un condono. E’ un condono nei fatti. Un paio di anni fa abbiamo fatto voluntary disclosure rispetto a chi aveva fondi e società all’estero. E l’abbiamo fatta dopo che anni prima avevamo fatto il famoso scudo fiscale. Era stato detto che sarebbe stata l’ultima occasione per evitare di essere processati per questioni fiscali. Dopo due anni si dice che si è scherzato e riapriamo questa finestra. Aggiungendo una cosa. Che chi ha dei soldi in contanti, che generalmente sono soldi sporchi, può regolarizzarli pagando meno di quanto pagherebbe con le tasse normali. Questo si chiama condono. Ed ha un brutto effetto, perché lo Stato Italiano dice a chi pagato le tasse che è un coglione, perché se non lo avesse pagate lo stato gli avrebbe detto che lo avrebbe messo a posto lo stesso, pagando di meno. Questo si chiama condono”.