Chef Rubio, conduttore dello show di successo “Unti e Bisunti” che presto diventerà un film, si è raccontato ai microfoni di Radio Cusano Campus ospite del cantautore Bussoletti per LINGUE A SONAGLI. Col suo solito stile diretto e senza peli sulla lingua, ha spiegato, secondo lui, cosa ci sia dietro il successo dell’Italia alle Paralimpiadi ed ha giocato assegnando ad alcuni personaggi pubblici gli ingredienti più simili. Questo e molto altro a conferma di un personaggio pensante e pesante, nel senso di spessore.

Sui successi ottenuti dall’Italia alle Paralimpiadi: “Se ti diverti hai già vinto e assieme agli atleti abbiamo mangiato e siamo stati bene”.

Sul film di “Unti & Bisunti”: “Abbiamo da poco finito le riprese del film ‘Unto e Bisunto’. E’ una lunga puntata celebrativa raccontata come un lungometraggio. Rispetto alle cose che avete già visto, si differenzia per la struttura narrativa, che è un po’ la novità, ma i contenuti e le citazioni sono molto riconoscibili per chi ci ama già. Vedere il puntatone insieme nell’Aula Magna dell’università Niccolò Cusano? Ma magari ce cascate!”.

Sull’associazione tra personaggi famosi ed ingredienti: “Francesco Totti potrebbe essere un pepe di sichuan perché è molto controverso. Ilary Blasi, invece, credo che possa essere un marshmellow così le si appiccica la bocca e non parla. Metto Renzi è due milligrammi di cicuta che causano una forte dissenteria. Su Matteo Salvini non so che dire, per me non esiste. Flavio Briatore? Una mozzarella del super-mercato che non sa di un cazzo”.

Su Masterchef: “Lo farei? Mai. Perché non è un mio obiettivo dare giudizi a delle persone e a comunicare quel tipo di cucina e, soprattutto, perché non ho mai voluto entrare in un ruolo che non sarebbe il mio. Farei solo perdere dei soldi e del tempo ad un broad-caster. Masterchef non fa per me”.

Sull’UniCusano Fondi calcio “Un consiglio ai ragazzi dell’UniCusano Fondi? Al momento di non finire dentro la mia amatissima Roma perché non è in una fase mentale ideale per essere vincente. In realtà i ragazzi devono capire che stanno già giocando una Champions League che è giornaliera e che deve essere portata avanti vincendo partita dopo partita senza guardare la classifica come facevamo noi a rugby. Alla fine la tigna vince sempre e quando hai il coltello tra i denti hai sempre qualcosa da dire”.

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