Ciccio Baiano. Un nome, due ricordi indelebili. Il Foggia di Zeman e Signori, la Fiorentina di Gabriel Omar Batistuta. Ciccio Baiano ha rilasciato una lunga intervista a Radio Cusano Campus per parlare di calcio, passato, presente e futuro.
Nella passata stagione Ciccio Baiano ha sofferto insieme ai tifosi durante i play off. Quest’anno ha tutta l’intenzione di gioire per una città dove ha lasciato un pezzo di cuore. Francesco “Ciccio” Baiano, attaccante del Foggia dei miracoli di Zdenek Zeman, sta seguendo il grande campionato del Foggia, tra i favoriti per il salto in Serie B. Intervenendo su Radio Cusano Campus, l’ex bomber del Foggia Ciccio Baiano ha commentato gli ultimi risultati del Foggia parlando però anche del suo futuro professionale. Domenica è arrivato il primo pareggio per i ragazzi di mister Stroppa, in casa della corazzata Matera, dopo sei vittorie consecutive: “A Matera non è semplice giocare, specialmente conto una squadra che un organico allestito per puntare in alto”. Stroppa ha un credo tattico votato all’attacco, visti anche i ”maestri” avuti da calciatore. Ti è piaciuta fin qui la squadra? “Lo scorso anno ho seguito soprattutto le ultime gare di play off. Questa stagione, pur perdendo un bomber come Iannello, un lusso per la Lega Pro, la società ha fatto arrivare giocatori molto forti. Il Foggia, sono certo, punterà a vincere il campionato. Non sarà facile perché Matera e Lecce soprattutto daranno fastidio”. Dal 1990 al 1992 nel Foggia, Baiano componeva un super tridente con Signori e Rambaudi: nel calcio moderno quanto varrebbe un trio d’attacco di questo livello? “Questo non lo posso sapere. Eravamo tre giocatori importanti, questo non c’è dubbio. Questo tridente non ha fatto bene solo a Foggia. Anche quando ci siamo divisi – prosegue Ciccio Baiano – abbiamo detto la nostra. Io sono andato alla Fiorentina, Signori alla Lazio e Rambaudi prima all’Atalanta e poi ha raggiunto Signori alla Lazio”.
Non ha dubbi, Ciccio Baiano, se deve individuare quello che era il segredo del Foggia di Zeman. “Quale era il segreto di quel Foggia? La forza di quella squadra era il risultato di più fattori. Intanto avevamo un allenatore molto bravo come Zeman, un vero maestro di calcio. Ancora più importante, però, è che quella squadra amava stare insieme. Si era creato un gruppo importante, solido e coeso. Una squadra, per avere dei successi, per vincere insomma, deve essere prima di tutto un gruppo: i risultati sono poi una conseguenza”. Baiano contribuì alla salita in serie A del Foggia segnando 22 reti in serie B e risultando capocannoniere. Come è stato vincere un campionato a Foggia? “E’ stata un’emozione unica – ammette Ciccio Baiano – Quella città vive per il calcio, se ne parla 24 ore al giorno. Non è come vincere da qualche altra parte dove si è abituati ad avere sempre successo. È vero che partimmo con l’intento di arrivare primi ma è anche vero che eravamo dei ragazzi giovani con la voglia di metterci in mostra. La nostra non era la squadra da battere ma avendo un grande allenatore ed un grande gruppo abbiamo veramente trionfato. Vincemmo la serie B, alla fine, con un mese e mezzo di anticipo”. A fine 2009 Baiano ha attaccato gli scarpini al chiodo diventando allenatore: “Ho iniziato con Beppe Sannino, facendo da allenatore in seconda per quattro anni, a Varese, Siena, Palermo e Chievo. Poi ho avuto la possibilità di andare a Scandicci in serie D ad ottobre 2015 a fare il primo. Arrivammo ai play off, il campionato fu positivo. L’anno successivo sono rimasto a Scandicci, fidandomi purtroppo delle promesse che mi erano state fatte. Dopo sei partite, invece, ho lasciato l’incarico da allenatore. Non faccio l’allenatore per perdere tempo. Io voglio vincere, alleno per questo. Mi avevano promesso una serie di acquisto nel mercato di riparazione e invece il presidente ha addirittura dato le dimissioni. Sono rimasto con il cerino in mano e mi sono bruciato”. Ora stai aspettando la chiamata giusta? “Ho avuto due contatti ma non li ho presi in considerazione. Cerco qualcosa di serio e per ora non è arrivato nulla di tutto ciò. Preferisco aspettare anche se la voglia è veramente tanta. Mi manca il campo ma non posso fare l’errore dello scorso anno. Un allenatore, una volta che ha firmato è praticamente in trappola”. Come sta il calcio italiano, specialmente in relazione ad un allenatore che vuole farsi largo ai massimi livelli? “Non stiamo messi bene. In Lega Pro e nei dilettanti ci sono molti problemi. È un dato di fatto purtroppo. Soldi ce ne sono pochi mentre le promesse sono tante, specialmente quelle non mantenute. È inutile avere 200 squadre nei dilettanti che poi non portano a nulla”. Infine, da Ciccio Baiano, un messaggio per i tifosi del Foggia: “Mi auguro che questo sia l’anno buono. Questa piazza merita il grande calcio, ovvero la serie B. La serie A, invece, è il paradiso. Foggia merita come minimo i cadetti. Lo scorso anno ci è sfuggita la promozione ma ancora spero di rivedere i colori rossoneri in serie A”.