L’Università Niccolò Cusano continua ad essere in prima linea per l’inclusione delle persone con disabilità intellettiva. A testimonianza di questo impegno l’incontro organizzato martedì 4 ottobre 2016 nell’Aula Magna dell’Ateneo:  parleranno agli studenti e al pubblico interessato il Presidente di Special Olympics Tim Shriver, nipote di John Fitzgerald e Bob Kennedy, e  l’atleta USA simbolo del movimento Loretta Claiborne.

Sarà proprio Tim Shriver l’ospite d’onore dell’incontro dal titolo “Sport for Inclusion”: il nipote di John Fitzgerald Kennedy e Bob Kennedy  presenterà a studenti, pubblico e stampa interessata il suo libro “Pienamente vivi” (25.000 copie vendute negli Stati Uniti). Il racconto autobiografico di Tim Shriver prende le mosse dalla silenziosa eredità della zia, Rosemary Kennedy, e dall’influsso che la sua disabilità intellettiva ha esercitato sui familiari, rivelando pagine inedite della storia di una delle famiglie più importanti d’America.  Tim Shriver è il figlio di Eunice Kennedy Shriver, sorella maggiore di John Fitzgerald e Bob Kennedy e fondatrice, nel 1968, del movimento che oggi conta circa 5 milioni di atleti, con e senza disabilità intellettiva, presenti in 169 paesi nel mondo. Tim è cresciuto giocando con i bambini con disabilità intellettive di Camp Shriver, il progetto rivoluzionario lanciato da sua madre che rappresentò il primo passo nella battaglia in difesa dei loro diritti. “La lezione fondamentale, ha detto recentemente Tim Shriver, è che lo spirito umano non ha confini. Penso che mia madre si fosse guardata intorno cercando medici, politici ed esperti e capì che nessuno di questi avrebbe potuto insegnare loro quella lezione, un pallone da calcio invece sì”.

La nascita di Special Olympics 

Special Olympics, Tim Shriver alla Cusano
Special Olympics, Tim Shriver alla Cusano

Quello di Eunice Kennedy Shriver è stato un impegno per le persone con disabilità intellettiva che si è trasformato in una ragione di vita per la sorella maggiore di Jhon e Bob Kennedy. Rosemary, la sorella più piccola, è stata per lei una vera fonte di energia; la sua disabilità intellettiva venne tenuta segreta fino a quando la stessa Eunice ruppe il silenzio e decise di renderla pubblica. La rabbia e la grande preoccupazione che nutriva nei confronti dei pregiudizi culturali di cui Rosemary era vittima fecero nascere in lei una passione rivoluzionaria che si trasformò in un appello alla mobilitazione. Contattò tutti gli esperti nel campo delle disabilità intellettive, visitò gli istituti dove le persone vivevano, come prigionieri, in condizioni igienico sanitarie precarie; bambini che non interessavano a nessuno, fonte di imbarazzo, dimenticati e tenuti a distanza. Eunice Kennedy Shriver cominciò con l’organizzare attività sportive per persone con disabilità intellettive, nel 1962, nel giardino di casa sua. I partecipanti provenivano proprio da questi istituti e prima d’allora non erano mai stati in una piscina così come non avevano mai visto un prato, un giardino. Quel “benvenuto” a casa Shriver era un invito ad unirsi al resto del mondo; il modo per farlo era il gioco, attraverso il quale, poter apprendere le regole della vita.

Loretta ClaiborneSpecial Olympics: chi è Loretta Claiborne

Loretta, simbolo di tutti gli Atleti Special Olympics, è l’incarnazione delle lotte per l’inclusione sociale tanto che nel 2000 la Walt Disney le ha dedicato un film, “The Loretta Claiborne Story“. In occasione di recenti interviste Loretta Claiborne ha dichiarato: “Non hai idea di com’è stata la mia vita durante l’infanzia. Era doloroso, davvero doloroso. Ricordo che volevo frequentare un corso d’arte a scuola, un bambino mi guardò e disse: “E tu che ci fai qui? Non vogliamo ritardati in classe nostra. Vattene!” Non ti era permesso di essere forte, di correre, di fare niente del genere. In più in quegli anni essere nera non ti aiutava. Ma quello che veramente mi faceva stare male era il non riuscire ad apprendere allo stesso ritmo degli altri; mi faceva sentire ottusa, stupida; mi faceva davvero arrabbiare. Se Eunice Kennedy Shriver fosse qui oggi, sono sicura che le sentirei dire: “Abbiamo fatto molta strada, ma ne abbiamo ancora tanta da fare. Eunice Kennedy Shriver che pensava di aver avviato un semplice progetto sportivo, ma in realtà aveva dato nuova vita a noi persone con disabilità intellettive, permettendoci di dimostrare al mondo cosa siamo in grado di fare”.