Roma, cosa fare per proteggere la scalinata di Trinità dei Monti? Tra chi propone cancellate e divieti vari, si fa largo l’idea di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, intervenendo su Radio Cusano Campus, suggerisce: “La scalinata di Trinità dei Monti? Un buon compromesso potrebbe essere mettere un costo per l’accesso, magari basso, a un euro”. 

Insomma, intervenendo a Radio Cusano Campus, sul dibattito legato alla scalinata di Trinità dei Monti, Vittorio Sgarbi ha lanciato l’idea: “Per la scalinata di Trinità dei Monti la soluzione non è la cancellata. Occorre prendere coscienza che quella non è una scala mobile o un luna park, su cui buttare cicche di sigarette e gomme da masticare. La cancellata sulla scalinata di Trinità dei Monit,  però, sarebbe una sottrazione alla città dell’opera. Bisogna che l’uso di quella scalinata sia solo per chi è consapevole che si trova in un luogo monumentale”.

 

Proprio per questo, parlando della scalinata di Trinità dei Monti, Vittorio Sgarbi suggerisce: “Molti che si trovano su quella scalinata non capiscono quanto sia un monumento di urbanistica e di architettura. E’ normale che ci sia ansia per tutelarla, ma le cancellate sono una idea ridicola, sarebbe come sequestrare la scalinata. Il giusto compromesso, a mio avviso, sarebbe far pagare un euro a tutti quelli che si siedono sulla scalinata. Un euro simbolico, che un esattore delle tasse viene a riscuotere da chiunque si siede lì sopra, che faccia riflettere chi ci si siede sul fatto che in quel momento ci si trova in un luogo unico  mondo. Per la scalinata di trinità dei monti dovrebbe esserci un accesso a pagamento: tu arrivi lì e paghi un euro”.

Sulla cifra ricavata dall’accesso alla scalinata di Trinità dei Monti, Vittorio Sgarbi conclude: “Si potrebbe immaginare a una piccola tassa destinata ai restauri per la città. Un come quando si buttano denari nella fontana di Trevi, solo che in questo caso serve un esattore che lo esige. Un euro lo pagherebbe chiunque per sedersi sulla scalinata di Trinità dei Monti, sarebbe un buon compromesso”.