Le avete viste le foto rubate a Diletta Leotta? Bravi. Le avete fatte vedere a vostra volta, le avete condivise con chissà quanti “amici”, queste foto rubate a Diletta Leotta? Ancora più bravi. Magari siete gli stessi che fino a qualche giorno fa piangevano per la tragica fine di Tiziana, uccisa dalla durezza di una rete che non perdona niente e nessuno, che mette nel mirino un personaggio al giorno e se ne frega di urtare la sensibilità o la suscettibilità di chiunque, perché la legge del branco impera, sul web più che mai.
Quanto accaduto con le foto rubate a Diletta Leotta è emblematico: da una parte gli sciacalletti, dall’altra i moralisti. Da una parte quelli che si sono subito affrettati a condividere ovunque quegli scatti privati, dall’altra i puntatori d’indice, subito pronti a giudicare tutto e tutti, come se una donna non fosse libera di farsi le foto che più le aggradano, senza per forza dover immaginare che qualcuno un giorno possa metterle online.
Il mondo del web, nel giorno delle foto rubate a Diletta Leotta, ha mostrato nuovamente il peggio di sé. Diletta Leotta è immediatamente diventata trend topic su Twitter, ognuno si è sentito in diritto di dire la propria, tra volgarità, frasi irriferibili, ironia da seconda media, ignorando del tutto che stava parlando di una donna, prima ancora che di un personaggio pubblico, a cui comunque era stata fatta una violenza. Perché di questo si tratta: violenza. Quando ti rubano delle foto private e in pochi istanti te le ritrovi sul web, puoi lavorare nel mondo dello spettacolo o fare l’impiegato di banca, la tua reazione non cambia. Ti trovi davanti a un qualcosa di intimo, personale, che in un attimo diventa di dominio pubblico. Ed è brutto.
Per colpa dei webeti, le foto rubate a Diletta Leotta hanno sbattuto questa giornalista, presentatrice tv, donna preparata ancor prima che particolarmente gradevole dal punto di vista estetico, in pasto al volto peggiore che la rete è in grado di regalare. Quello dei bulletti da tastiera, iene da condivisione, con una vita piatta, tanta tristezza repressa, alla ricerca di un bersaglio da colpire il più possibile, prima che se ne trovi un altro, e allora via, di nuovo, in un circo che non conosce fine. Nessuno ha pensato che mentre guardava quelle foto si stava approfittando di un reato. Ma soprattutto, ancora una volta, nessuno ha pensato alla vittima di questa vicenda. Diletta Leotta, appunto, a cui bisognerebbe solamente manifestare solidarietà per il vile atto che è stata costretta a subire.
Questo, forse, è il vero problema. Vicende come quella delle foto rubate a Diletta Leotta, dimostrano come la massa non sia in grado di distinguere vittime e carnefici. Perché ieri su Facebook e su Twitter, qualcuno proponeva di santificare l’hacker, altri scrivevano che avrebbero voluto stringergli la mano, pochissimi si preoccupavano dello stato d’animo di una donna di 25 anni cui qualcuno ha rubato un pezzo di intimità.
Spero almeno che la questione delle foto rubate a Diletta Leotta si concluda con l’individuazione del colpevole. Qualcuno ha messo online le foto intime, di alcuni anni fa, di una ragazza che meritava e merita che venga rispettata la propria vita privata. Diletta Leotta ha immediatamente sporto denuncia alla polizia postale. In bocca al lupo a lei, sperando che la vicenda si possa quanto prima concludere. Per i webeti, invece, non c’è speranza. Continueranno ad indignarsi a comando e ad oltraggiare tutto e tutto. E la cosa davvero grave è che forse nemmeno riescono a rendersene conto.