Tre giorni di incontri, confronti ed analisi per porre le basi della scuola del futuro. Oltre 40 interventi tra professori, ricercatori e studiosi per riscrivere la storia dell’istruzione italiana a 20 anni dal Rapporto Delors. Nelle giornate dell’8-9 e 10 Settembre l’Università degli studi N. Cusano, in sinergia con SIREF – Società Italiana di Ricerca Educativa e Formativa- e in collaborazione con  SIPED (Società Italiana di Pedagogia), patrocina ed ospita l’XI edizione di Siref Summer School, “Modelli, Principi e Strategie della ricerca educativa per la scuola del XXI secolo”.

La prof.ssa Rita Minello, docente di Storia sociale dell’educazione presso la facoltà di Scienza della Formazione dell’UniCusano, è intervenuta ai microfoni di Open Day, sugli 89.100 FM di Radio Cusano Campus, per illustrare nel dettaglio la struttura dell’iniziativa, che la vedrà protagonista di un intervento nella giornata inaugurale.

Prof.ssa Minello, l’XI edizione della Siref Summer School può essere vista come un’occasione imperdibile per tratteggiare i contorni della scuola del futuro?

“Si, certamente. Si tratta di tre giorni importantissimi per tutto il mondo della ricerca italiana relativa al settore delle scienze della formazione e dell’educazione. Si incontreranno 40 relatori tra i più importanti profili nel panorama italiano, 60 saranno i ricercatori dottorandi e i dottori di ricerca che si confronteranno sul tema della generatività e sull’importanza di questo concetto nel momento in cui viene trasferito nel mondo dell’educazione italiana e lo faranno prendendo posizione rispetto al Rapporto Delors che definì, orami 20 anni fa, i 4 capisaldi di quella che sarebbe dovuta essere la scuola del futuro”.

Quali sono stati gli effetti del Rapporto Delors sul mondo dell’educazione negli ultimi 20 anni?

“In questi 20 anni il Rapporto Delors ha scaturito una serie considerevole di conseguenze e ha prodotto tanta innovazione sia nel mondo dell’educazione che nel mondo della scuola. Tra gli effetti più importanti vorrei citare l’interrogazione generale prodotta dal Rapporto riguardante le tensioni, nel mondo educativo, tra il globale e il locale, tra l’universale e l’individuale, tra la tradizione e la modernità. Oggi è giunto il momento di fare il punto della situazione per ripartire dagli elementi positivi contenuti nel Rapporto Delors con l’obiettivo di guardare al terzo millennio, che ha profondamente bisogno di elementi di generatività”.

Come si articolano e come sono stati strutturati questi tre giorni di incontri?

“Si parte giovedì 8 settembre alle ore 9 con i saluti del Magnifico Rettore, prof. Fabio Fortuna, e fino alle ore 11 potremo ascoltare le relazioni introduttive della prof.ssa Tomarchio (Università di Catania), della prof.ssa Alessandrini (Roma Tre) e il mio intervento per le consegne dei lavori laboratoriali dei ricercatori dei vari ambiti di ricerca. Ci saranno, inoltre, dei Focus Group tematici che riguarderanno 4 aspetti: learning, governance, teaching e evaluation. Lo scopo della Summer School non è riscrivere il Libro Bianco ma porre le basi per un Libro aggiornato che consegni all’Europa e al mondo le idee della ricerca educativa italiana su quello che si può fare in futuro per la scuola. Le giornate successive a quella dell’8 saranno altrettanto intense e strutturate sulla falsa riga della giornata inaugurale”.