Se non è caos ci manca poco. Il caso legato all’assessora all’ambiente Paola Muraro è deflagrato in modo incontrollabile. A Roma, Virginia Raggi si è incartata, bisogna ammetterlo senza troppi giri di parole. Non tanto per le dimissioni dell’ex assessore al bilancio Minenna, già rimpiazzato, o del Capo di Gabinetto Carla Raineri. E il caso Muraro, per Roma e per Virginia Raggi, non è neanche lontanamente paragonabile all’addio dei vertici delle principali partecipate romane, il dg di Atac Marco Rettighieri, l’amministratore unico Armando Brandolesi e Alessandro Solidoro, amministratore unico di Ama, che se ne sono andati sbattendo la porta.
Il caso Muraro, per Virginia Raggi, per Roma, per il Movimento Cinque Stelle tutto, va oltre. Perché l’assessore all’ambiente Muraro e il sindaco Raggi hanno nascosto che la Muraro era indagata. E in chiave Movimento Cinque Stelle, questo, è grave. Gravissimo. Basti pensare a come la stessa Raggi rimproverò il sindaco di Parma Pizzarotti. “Il problema non è che ha ricevuto un avviso di garanzia”, disse Virginia Raggi, “Il problema è che è mancata trasparenza nei confronti della cittadinanza”.
Ecco, con il caso Muraro, e questo Virginia Raggi, da avvocato, dovrebbe saperlo bene, è mancata la trasparenza nei confronti di Roma e dei romani, che in modo quasi plebiscitario, non più tardi di tre mesi fa, hanno eletto una sindaca che non ha promesso miracoli ma che ha assicurato trasparenza e sincerità.
Ecco, una volta archiviato, in un modo o nell’altro, il caso Muraro, da queste due parole dovrà ripartire Virginia Raggi nel governo di Roma. Trasparenza. Sincerità. Chi spera che la sindaca crolli è un pazzo. Virginia Raggi ha stravinto le elezioni, ha superato il 65% dei consensi, ora deve governare Roma. Per i prossimi cinque anni. Cercando di fare il meglio. Gode in Campidoglio di una maggioranza schiacciante, sono pentastellati dodici municipi su quattordici, ci sono tutte le condizioni affinché Roma, al di là del caso Muraro, possa essere governata da Virginia Raggi e dalla sua giunta nel miglior modo possibile.
Magari, una volta messo da parte il caso Muraro, dopo aver chiesto scusa. Perché se davvero sapeva che l’assessora da lei scelta è indagata addirittura dal diciotto luglio, oltre al direttorio del Movimento Cinque Stelle, avrebbe dovuto avvertire chi le ha consentito di essere la prima Sindaca nella storia di Roma. I cittadini.
Nessuno si aspetta miracoli. Nessuno si aspetta che Roma non si allaghi al primo acquazzone o che improvvisamente possa apparire pulita, ordinata, libera da quelle problematiche che la tengono in ostaggio almeno da una ventina d’anni. Chi, tra qualche settimana, contesterà Virginia Raggi per le strade allagate o per gli autobus che non passano paleserà la propria malafede. Per certe cose serve tempo. Ma le bugie no. I cittadini, dopo la fiducia cieca che che Roma ha accordato a Virginia Raggi, davvero non se le meritano.