Bollette pazze. Una conguaglio (in foto) da 65.000 euro non lo auguri nemmeno al tuo peggior nemico. Ne sa qualcosa Daniele, im ragazzo che vive a Roma, intervenuto stamattina su Radio Cusano Campus nel format ECGBollette pazze. Incubo Acea per un cittadino romano. E’ lo stesso Daniele a raccontare a Radio Cusano Campus la propria disavventura: “Vivo a Roma, in zona Casal Palocco.  Avevo sentito parlare di bollette pazze, ma fortunatamente non mi era mai capitato nulla di simile. Dieci giorni fa sono tornato dalla padrona della mia vecchia casa, visto che ho cambiato appartamento  L’ho portata nella mia nuova casa, in cucina. Era una posta ordinaria, inviata da Acea. Ho aperto e ho letto l’importo: un conguaglio di 65.580.00 euro, per dieci anni di mancate letture, relativo alla mia utenza domestica. Questo è un conguaglio, io pagavo regolarmente la bolletta che mi mandavano, che era tra i 150 e i 200 euro a bimestre. Loro dall’aprile del 2006 a maggio del 2016 non hanno mai effettuato una lettura”.

Bollette pazze. Dopo aver aperto la lettera di Acea Daniele ha avuto un malore: “Soffro di pressione alta, sono stato male per 3 giorni. E’ come se io avessi aperto senza saperlo un mutuo per acquistare un appartamento. Di bollette pazze ne avevo sentito parlare solo in tv. Mi sono sentito male, ho chiesto aiuto alla mia compagna, mi sono mancate le forze, mi sono sentito crollare le gambe. Mi sono trovato all’improvviso nel panico, non ero preparato a un evento del genere, quella cifra è assolutamente al di sopra delle mie possibilità. Ho chiamato il call center che mi ha detto di scrivere ad Acea. Io dovrei iniziare a pagare queste 65.000 euro entro il 19 settembre. Mi hanno proposto di rateizzarlo in 60 rate da 1092 euro al mese. Lo stipendio di una persona. Io mi sono rivolto ad un avvocato, è impossibile che non facciano letture per dieci anni”.

Bollette pazze, Daniele è pronto ad iniziare la sua battaglia con Acea: “Il consumo che mi imputano è tutto da verificare e poi anche fosse stato effettuato davvero, non possono stare dieci anni senza fare una lettura, consentendomi di indebitarmi verso di loro per dieci anni senza darmene notizia. Se mi avessero avvertito io avrei potuto provvedere, invece mi hanno consentito di abusare di un consumo, ammesso che io ne abbia tecnicamente fatto uso, per dieci anni. Il mio avvocato ha intimato ad Acea la rettifica della tariffazione. Tutta la tariffazione di questo conguaglio è risibile. Hanno attribuito un consumo medio nonostante le tariffe siano variabili. Loro non hanno uno storico, non hanno mai contabilizzato. Sto vivendo un incubo, io sono una persona normale, vivo di stipendio, ho una casa in affitto, questo debito per me è insostenibile”.